SOCIETA'
DI TASFORMAZIONE URBANA - DECRETO
MINISTERIALE
Il
Ministro dei Lavori Pubblici ha firmato, il 6 giugno 2001, il decreto che
individua le modalità di spesa di 41,6 mld previsti dall'art. 7 della legge
21/01 "Misure per il disagio abitativo" e relativi alla promozione
delle società di trasformazione urbana.
Il
provvedimento, che consente di "sbloccare" una prima parte delle
risorse contenute nella legge 21/01 per l'edilizia residenziale pubblica, sarà
operativa dopo la registrazione da parte della Corte dei Conti e la
pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
L'ANCE,
sulla base anche del diffuso interesse espresso dalle imprese verso le società
di trasformazione urbana previste dall'art. 120 del D.Lgs 267/00, ha svolto
un'azione di sollecitazione nei confronti del Ministero dei Lavori Pubblici per
la definizione dei criteri di impiego dei finanziamenti, proseguendo così
quella in precedenza svolta nell'ambito della formulazione della Circolare
Ministeriale n. 622 del 11 dicembre 2000.
Nel
merito dei contenuti del decreto e del relativo bando si ritiene opportuno
richiamare l'attenzione sui seguenti aspetti:
-
Le domande di finanziamento debbono essere presentate al Ministero LL.PP. -
Direzione aree urbane ed edilizia residenziale dai Comuni previa delibera del
Consiglio Comunale che attesti la volontà di procedere alla trasformazione del
territorio mediante una STU (società trasformazione urbana);
-
La presentazione delle domande avverrà in due sessioni e cioè entro il 31
ottobre 2001 ed entro il 30 aprile 2002;
-La
priorità nell'assegnazione dei finanziamenti è per le STU le quali
"dedichino" all'edilizia residenziale pubblica almeno il 10% delle
risorse complessive (pubbliche e private) previste dalla STU medesima (tale
priorità è contenuta nell'art. 7 della legge 21/01);
-
Il contributo statale sarà pari al 75% delle spese per gli studi di
fattibilità, le indagini conoscitive, gli oneri per la progettazione
urbanistica e con il limite massimo di 750 mld.
Nella
relazione di presentazione dovranno essere indicati:
a)
stima del costo dell'oggetto del finanziamento (studi di fattibilità ecc.);
b)
eventuale presenza di interventi ERP (con relativa quota delle risorse
destinate);
c)
ambito di intervento;
d)
eventuali partner pubblici;
e)
risorse comunali;
f)
cronoprogramma dell'intervento;
g)
costi preventivati dell'intera operazione;
h)
caratteristiche dei partner privati.
Le
domande saranno esaminate da un apposita commissione ministeriale che, entro 45
gg. dalla scadenza dei termini di presentazione delle domande, formulerà la
graduatoria delle proposte ritenute ammissibili sulla base dei criteri e dei
punteggi indicati (art. 5) nel bando.