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Giovedì 18 Ottobre
2001
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Approvato dalla
Giunta il progetto dell’assessore Cossu. Ora sarà trasmesso ai
Comuni interessati
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Cave, con il nuovo
Piano provinciale via al recupero ambientale di S.
Polo
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L’assessore all’Ambiente della Provincia di Brescia
avv. Enzo Cossu nella seduta di martedì scorso ha presentato
alla Giunta Provinciale gli elaborati relativi al nuovo
progetto di Piano Cave 2002 - 2011 per il «settore sabbia -
ghiaia». Si tratta del primo passo nella complessa procedura
che porterà alla sostituzione del Piano Cave ora in uso,
approvato nel 1990. La Giunta, dopo approfondito esame, ha
dato atto della conclusione dei lavori di predisposizione del
progetto da parte dell’Area Ambiente della Provincia di
Brescia, dando con ciò avvio alla fase di deposito degli
elaborati e quindi alle successive fasi delle osservazioni e
dell’acquisizione dei pareri previsti dalla legge ai fini
della predisposizione della proposta definitiva, la cui
adozione compete al Consiglio Provinciale e la cui successiva
approvazione compete alla Regione Lombardia. Il progetto
illustrato dall’assessore Cossu vuole rappresentare una
razionalizzazione della situazione esistente in questo settore
e certamente costituisce un importante passo avanti, in quanto
tende a limitare gli impatti ambientali (non si prevedono
nuovi ambiti nelle aree sottoposte a vincolo paesaggistico e a
rischio idrogeologico), ricercando un equilibrio sostenibile
nelle sue varie scelte. La proposta intende porsi in
continuità con il Piano Cave attuale, così come integrato
dalla Regione nel 1999 attraverso la cosiddetta revisione. Ne
razionalizza tuttavia i contenuti, dal momento che non
compaiono più numerose previsioni che non avrebbero alcuna
concreta attuazione in termini di attività estrattiva. Basti
pensare che il vecchio piano e ancor più il progetto di nuovo
piano proposto dalla Giunta Lepidi, che non giunse all’esame
del Consiglio provinciale, contemplavano un numero molto
elevato di cave, buona parte delle quali, in realtà, erano già
sfruttate o comunque, per svariati motivi, non potevano essere
sfruttate. Il numero degli ambiti entro i quali si propone
l’escavazione è dunque stato ridotto e i Comuni interessati
sono sede, per la maggior parte, di cave storiche, per le
quali si prevede la continuazione. I principali elementi
costitutivi della proposta sono la relazione generale, la
stima dei fabbisogni, l’analisi ambientale e le schede
tecniche relative alle aree che saranno interessate
all’attività, i cosiddetti Ambiti Territoriali Estrattivi
(Ate). Per quanto riguarda uno dei temi fondamentali del
nuovo piano, quello delle cave di Brescia, il progetto propone
una progressiva dismissione delle cave di San Polo e Buffalora
nelle quali si prevede una escavazione limitata, sia
relativamente ai quantitativi sia con riferimento alla durata
dell’escavazione, contenuta entro un limite temporale che va
da due a sei anni, a seconda delle zone. Si tratta di una
novità di grande rilievo che si intende introdurre nello
strumento pianificatorio, modificando completamente
l’orientamento che era stato espresso nel 1999 dalla
precedente Giunta, che aveva previsto un’ulteriore escavazione
decennale. Con questa nuova previsione, invece, la Provincia
può individuare finalmente una soluzione concreta e realmente
percorribile, che getta le premesse per il recupero ambientale
di queste vaste aree, da lungo tempo interessate
all’escavazione, la cui destinazione finale consentirà di
avere un riassetto definitivo prima della scadenza del nuovo
piano. Solo al termine delle escavazioni sul comune di Brescia
si è indicata la possibilità di procedere all’attività
estrattiva definita in nuovo ambiti estrattivi, ciò al fine di
soddisfare il fabbisogno complessivo del settore, stiamato in
misura equivalente a quella dell’attuale Piano Cave. Il
presidente Alberto Cavalli e l’assessore Enzo Cossu
sottolineano che: «senza penalizzare le imprese, ma anzi
offrendo loro una prospettiva certa, abbiamo avviato la
soluzione del recupero ambientale di San Polo - Buffalora,
atteso dai cittadini da anni». Il progetto del nuovo Piano
sarà depositato presso l’Area Ambiente della Provincia per 60
giorni, a partire da lunedì 22 ottobre, al fine di consentire
alle associazioni rappresentative degli interessi dei
cittadini e comunque ai soggetti interessati, a qualsiasi
titolo, di presentare osservazioni. In particolare sarà
sottoposto alla Consulta Provinciale Cave per il parere di
competenza e trasmesso ai Comuni interessati, ai Consorzi di
bonifica ed ai soggetti competenti in materia di beni
ambientali. Potrà essere avviato l’esame da parte del
Consiglio Provinciale, al quale sono riservate la definitiva
formulazione del progetto e l’adozione.
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