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Il
sindaco Paolo Corsini con il progettista del Prg
Bernardo Secchi
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Nel
dibattito innescato dalla bocciatura del Prg elaborato del
prof. Secchi da parte del Tar la parola e agli Ordini e ai
Collegi professionali che operano nel settore urbanistico. E
la loro non è una parola neutra. «In
questo contesto gli Ordini degli architetti e degli ingegneri,
i Collegi dei geometri e dei costruttori hanno dato nuovamente
la loro disponibilità all’Amministrazione comunale per
cooperare a superare questo momento e per effettuare
immediatamente uno sforzo pianificatorio, senza aspettare le
sentenze degli organismi superiori, al fine di individuare un
impianto di programmazione sul medio periodo, ordini di
priorità, aggiornare il quadro di insieme con le proposte
recenti e definire nuove normative di applicazione ed
interpretazione più semplici».
Si conclude così il comunicato stampa diffuso dai
rappresentanti degli Ordini e Collegi professionali - erano
presenti l’ing. Buffoli per l’Ordine degli ingegneri, gli
arch. Ventura e Nalli per l’Ordine degli architetti, i geom.
Savoldi e Platto per il Collegio dei geometri, il dott.
Giacomelli e l’ing. Gaidoni per il Collegio dei costruttori
- dopo l’incontro con il sindaco Corsini e l’assessore all’Urbanistica
Venturini per valutare la situazione. Considerazioni e
valutazioni prendono le mosse dalla affermazione che «preliminarmente
va osservato che la questione è nata dai privati ricorrenti
che hanno difeso i propri diritti e principi generali di
pubblico interesse. Le sentenze hanno riportato, almeno fino
ad un eventuale pronunciamento diverso del consiglio di Stato,
la situazione generale al 1998. Per cui Brescia si viene a
trovare senza un necessario strumento urbanistico aggiornato
che ne indirizzi le linee di crescita soprattutto qualitativa
e gli elementi generali della gestione del territorio. Va
segnalato peraltro che il Piano adottato nel 1998 si
configurava come uno strumento di estremo dettaglio attuativo».
Si
passa quindi a sottolineare che «già
nel marzo del 1999 l’Ordine degli ingegneri, il Collegio dei
geometri e il collegio dei costruttori della Provincia di
Brescia avevano espresso l’avviso che il Prg era «stato
redatto con dubbio rispetto delle disposizioni normative e
legislative vigenti, sia nazionali che regionali, e dei
criteri giuridici di corretta pianificazione la cui violazione
potrebbe portare, a seguito di eventuali impugnative
giurisdizionali da parte di terzi, alla caducazione dell’intero
piano». Ingegneri, geometri e costruttori avevano inoltre
presentato una complessa ed articolata osservazione al Prg al
fine di modificare sostanzialmente e profondamente la
normativa del Piano adottato. L’Ordine degli architetti, per
parte sua, aveva proposto una serie d’osservazioni
sottolineando la necessità di dare coerenza interna alle
varie iniziative di pianificazione generale con quelle
attuative». Continuando
l’approfondimento, si evidenzia che «in
sede di successiva applicazione, il Piano regolatore si è
dimostrato complesso e contradditorio, di interpretazione e
gestione difficili, da parte sia dell’utenza che degli
stessi uffici comunali. Un punto particolare da rimarcare è
quello relativo agli interventi più impegnativi che l’Amministrazione
comunale sta sviluppando con determinazione. Questi
interventi, attuati con Varianti, non verranno rallentati
dalle sentenze. Si tratta infatti di iniziative approvate in
Variante al Prg (Comparto Milano), o in funzione di previsioni
che il Piano non aveva valutato (Lam e Ospedale dei bambini) o
addirittura non condiviso o sottovalutato (assetto delle
tangenziali, metropolitana, nuovo stadio e recupero dell’esistente);
invece troppe risorse si sono spese per il controllo di
fenomeni di dettaglio (dalle tecniche di restauro alle essenze
arboree)». Per
questo motivo «tecnici
e costruttori sono del parere che nel brusco annullamento del
Piano regolatore, che ha evidenziato le difficoltà
interpretative ed i difetti indicati, l’Amministrazione
comunale possa cogliere l’opportunità affinché la
pianificazione urbanistica faccia un qualitativo balzo in
avanti. A tale scopo è peraltro necessario concentrare nuove
risorse economiche e diverse energie intellettuali». Intanto,
sul versante politico-amministrativo, ferme restando le sedute
del Consiglio comunale del 10 e 21 dicembre, si conferma la
volontà del Polo e delle Lega di dare vita, congiuntamente,
ad un documento che si proponga da un lato come sfiducia all’operato
della Giunta Corsini e, dall’altro, quale piattaforma
programmatica per la futura campagna amministrativa per la
Loggia. Un documento articolato che non sarà pronto per il 10
dicembre, ma che anche per il 21 potrebbe soffrire della
mancanza delle 16 firme di consiglieri comunali necessarie per
proporsi quale mozione di sfiducia nei confronti del sindaco.
Nel centrodestra si ritiene, ad oggi, comunque opportuno
depositare nei prossimi giorni tale documento in segreteria
comunale, confidando che la firma mancante possa arrivare.
Magari da qualche deluso delle scelte che vanno maturando per
la gestione di alcune realtà, «Brescia Mobilità» in testa.
a.
mi.
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