Martedì 11 Dicembre 2001

 

 
Prg, partire dalla sentenza del Tar per pianificare il futuro di Brescia

Gli Ordini degli architetti e degli ingegneri, il Collegio dei geometri e il Collegio dei costruttori desiderano esprimere alcune considerazioni e valutazioni in merito alle note recenti sentenze del Tar che hanno annullato il Piano regolatore adottato nel 1998 dal Comune di Brescia. Preliminarmente va osservato che la questione è nata da privati ricorrenti che hanno difeso i propri diritti e principi generali di pubblico interesse.
Le sentenze hanno riportato, almeno fino a un eventuale pronunciamento diverso del Consiglio di Stato, la situazione generale al 1998, per cui Brescia si viene a trovare senza un necessario strumento urbanistico aggiornato che ne indirizzi le linee di crescita soprattutto qualitativa e gli elementi generali della gestione del territorio. Va segnalato peraltro che il Piano adottato nel 1998 si configurava come uno strumento di estremo dettaglio attuativo.
Già nel marzo del 1999 l’Ordine degli ingegneri, il Collegio dei geometri e il Collegio dei costruttori della provincia di Brescia avevano espresso l’avviso che il Prg era «stato redatto con dubbio rispetto delle disposizioni normative e legislative vigenti, sia nazionali che regionali, e dei criteri giuridici di corretta pianificazione la cui violazione potrebbe portare, a seguito di eventuali impugnative giurisdizionali da parte di terzi, alla caducazione dell’intero piano».
Ingegneri, geometri e costruttori avevano inoltre presentato una complessa e articolata osservazione al Prg al fine di modificare sostanzialmente e profondamente la normativa del piano adottati. L’Ordine degli architetti per parte sua aveva proposto una serie di osservazioni sottolineando la necessità di dare coerenza interna alle varie iniziative di pianificazione generale con quelle attuative.
In sede di successiva applicazione, il Piano regolatore si è dimostrato complesso e contraddittorio, di interpretazione e gestione difficili, da parte sia dell’utenza, sia degli stessi uffici comunali.
Un punto particolare da rimarcare è quello relativo agli interventi più impegnativi che l’Amministrazione sta sviluppando con determinazione. Questi interventi, attuati con varianti, non verranno rallentati dalle sentenze.
Si tratta infatti d’iniziative approvate in variante al piano regolatore adottato (comparto Milano), o in funzione di previsioni che il piano non aveva valutato (Lam e Ospedale dei bambini) o addirittura non condiviso o sottovalutato (assetto delle tangenziali, metropolitana, nuovo stadio e recupero dell’esistente); invece troppe risorse si sono spese per il controllo di fenomeni di dettaglio (dalle tecniche di restauro alle essenze arboree).
Tecnici e costruttori sono del parere che nel brusco annullamento del Piano regolatore, che ha evidenziato le difficoltà interpretative e i difetti indicati, l’Amministrazione possa cogliere l’opportunità affinché la pianificazione urbanistica bresciana faccia un qualitativo balzo in avanti. A tale scopo è peraltro necessario concentrare nuove risorse economiche e proporre nuove e diverse energie intellettuali.
In questo contesto gli Ordini degli architetti e degli ingegneri, i collegi dei geometri e dei costruttori hanno dato nuovamente la loro disponibilità all’Amministrazione per cooperare a superare questo momento e per effettuare immediatamente uno sforzo pianificatorio, senza aspettare le sentenze degli organismi superiori, al fine di individuare un impianto di programmazione sul medio periodo, ordini di priorità, aggiornare il quadro di insieme con le proposte recenti e definire nuove normative di applicazione ed interpretazione più semplici».

Ordine degli architetti
Ordine degli ingegneri
Collegio dei geometri
Collegio dei costruttori