|
|
|
Martedì 5 Marzo 2002
|
|
|
Aib,
Costruttori, Ascom, Confesercenti, Upa, Coldiretti e Fai
insieme per sciogliere i nodi
|
|
Brescia, un
fronte anti-crimine
|
|
«Sicurezza:
più fatti. L’immigrazione? E’ necessaria»
|
|
|
|
Una
convergenza di intenti. Un fronte compatto tra sette
associazioni di categoria bresciane - insieme rappresentano 30
mila aziende con 200 mila dipendenti - che rischia di creare -
nonostante le parole di auspicio - una «spaccatura» tra
raggruppamenti di organizzazioni imprenditoriali. Aib, Ascom,
Confesercenti, Collegio costruttori, Fai, Coldiretti e Unione
provinciale agricoltori scendono in campo congiuntamente con
un’agenda delle priorità da affrontare. L’obbiettivo:
accelerare la risoluzione dei «nodi» economici e sociali che
assillano Brescia e da troppo tempo si trascinano sul tavolo
della discussione. In primis sicurezza, infrastrutture (si
vedano anche le pagine di cronaca) e immigrazione.
«Sulle infrastrutture - ha spiegato il presidente dell’Associazione
industriale bresciana, Aldo Bonomi - abbiamo individuato
quattro questioni che, riteniamo, non possono più essere
procrastrinate. La viabilità, l’aeroporto, il polo
fieristico e la metropolitana sono le prime emergenze da
affrontare. Siamo preoccupati, in particolare, per la
situazione della rete viaria della Valtrompia. Per l’aeroporto
va ribadito che si tratta, a tutti gli effetti, di un’impresa,
e come tale deve essere guidato da un imprenditore». Chiaro
riferimento alla «partita» che vede impegnati Ugo Gussalli
Beretta (past president di Aib) e l’ex assessore provinciale
ai trasporti, Vigilio Bettinsoli.
Infrastrutture come priorità assoluta anche per Antonio
Petrogalli, presidente della Fai (Federazione
autotrasportatori italiana) di Brescia, che ha illustrato le
maggiori carenze con le quali deve confrontarsi la categoria.
«A Brescia non esiste un interporto - ha detto Petrogalli -.
Mancano, inoltre, le aree di sosta e altri servizi. Spostarsi
in Valtrompia, nelle ore di punta, è pressochè impossibile.
Gli autotrasportatori confidano che, almeno la nuova
Direttissima Brescia-Milano, possa risolvere parte dei
problemi». Difficoltà, in generale, - come sottolineato dai
rappresentanti delle organizzazioni nella conferenza stampa
congiunta in Aib - che non riguardano solo gli imprenditori:
coinvolgono l’intera società civile bresciana.
«Per quanto riguarda l’immigrazione - ha spiegato Francesco
Bettoni, presidente dell’Upa, riassumento anche la posizione
degli altri esponenti - siamo disponibili a cercare soluzioni
per un inserimento di manodopera intelligente. L’agricoltura
bresciana, da questo punto di vista, è stata testimone di un
processo di integrazione di lavoratori pakistani e indiani,
iniziata fin dagli anni Ottanta. Senza di loro la zootecnia
non sarebbe decollata negli ultimi 20 anni».
Un altro tema molto «caldo» è quello della sicurezza,
intesa come necessità di protezione dai crimini commessi non
solo contro le persone. «I costruttori bresciani - ha
spiegato Alberto Giacomelli, presidente del Collegio di
Brescia - devono fare i conti tutti i giorni col problema
della tutela dei beni aziendali in cantiere. Non è possibile
lavorare con l’angoscia di vedersi sottratti nella notte gli
strumenti del proprio lavoro».
I due rappresentanti delle associazioni che raggruppano i
commercianti, Piergiorgio Piccioli (per Confesercenti) e
Ferruccio Rossi Thielen (Ascom), hanno posto l’accento sulla
questione della sicurezza e sulla carenza di strutture dell’area
bresciana. «La sicurezza è il problema prioritario - ha
spiegato Rossi Thielen -: i commercianti lo vivono stando in
prima linea. La criminalità è diffusa soprattutto nel centro
della città e nel Basso Garda. E’ un problema logistico:
basterebbe controllare l’attività dei privati che affittano
locali a persone prive del permesso di soggiorno».
Piergiorgio Piccioli, della Confesercenti, ha condiviso le
preoccupazioni del presidente di Ascom, lamentando, inoltre l’assenza
a Brescia di una rete viaria in grado di sostenere con
efficienza il commercio bresciano. «La decisione di
realizzare la metropolitana - ha spiegato il presidente dell’associazione
di via Salgari - è un passo in avanti, ma non si può vivere
in eterna attesa. Le automobili continuano e continueranno a
circolare: è necessario definire politiche di parcheggio e
altri interventi strutturali».
Le sette associazioni si sono dette pronte ad intervenire
presso le istituzioni competenti: Regione, Provincia, comuni
capoluogo, Comunità montane. «Tutti devono assumersi le
proprie responsabilità - ha spiegato il direttore dell’Aib,
Salvatore D’Erasmo -: noi lo abbiamo fatto da tempo. Abbiamo
sviluppato il progetto che presentiamo partendo da una
coesione e da una univocità di vedute già esistenti. Per il
futuro non escludiamo, anzi è auspicabile, che anche altre
associazioni di categoria sostengano il nostro fronte
comune».
Matteo Meneghello
|
|
|