APPALTI PUBBLICI – IL RISARCIMENTO PER OPERE EXTRA CONTRATTO E’ DOVUTO DAL DIRETTORE LAVORI

(Cassazione, Sez. II Civile, 9 maggio 2002, n. 6647

 

Ove il direttore dei lavori abbia agito non quale mandatario senza rappresentanza del Comune, ma quale falso procuratore del Comune (vertendosi in tema di opere extra contrattuali commissionate direttamente e in modo illegittimo dal direttore dei lavori), il danneggiato può farsi indennizzare per il pregiudizio subito dal falsus procurator a norma dell’art. 1398 Cc.

 

MOTIVI DELLA DECISIONE

… omissis…

 

6.1. Nella fattispecie giusta la ricostruzione fattuale operata dalla sentenza impugnata il direttore dei lavori ha agito non quale mandatario senza rappresentanza del Comune, nel qual caso la prestazione sarebbe stata effettuata a lui direttamente, salvo l’arricchimento successivo e quindi indiretto del Comune, ma quale falso procuratore del Comune (donde tutta la tematica, sopra detta, relativa all’art. 1398 Cc), per cui la prestazione è stata effettuata dall’attore direttamente al Comune convenuto.

Pertanto, nella ricostruzione fattuale suddetta, sussiste l’unicità del fatto costitutivo dell’impoverimento e dell’arricchimento sia il vantaggio diretto dell’arricchito.

Sennonché in questo caso il danneggiato può farsi indennizzare dal pregiudizio subito dal falsus procurator a norma dell’art. 1398 Cc.

 

6.2. La presenza di questa azione rende improponibile, ex art. 2042 Cc, l’azione sussidiaria di ingiustificato arricchimento.

Né può ritenersi che in questo caso si verificherebbe l’inconveniente, per cui se il falsus procurator non ha disponibilità economiche, l’impoverito non potrebbe essere indennizzato, mentre l’arricchimento   non sarebbe esposto al pagamento di alcun indennizzo. 

Infatti in questo caso, ove ne ricorrano le condizioni, il falsus procurator può esercitare l’azione ex art. 2041 Cc verso il rappresentato nei limiti dell’arricchimento da questo conseguito e, per conseguenza, il contraente è legittimato, “utendo iuribus” del suo debitore, ad agire contro l’arricchito in via surrogatoria ex art. 2900 Cc per assicurare che siano soddisfatte o conservate le sue ragioni quando il patrimonio del falsus procurator non offra adeguata garanzia (cfr. Corte Cosa., 24 ottobre 1995, n. 446).

 

6.3. Stante il disposto dell’art. 2042 Cc, l’inesistenza di altra azione costituisce condizione, di proponibilità dell’azione.

L’improponibilità di una domanda giudiziale integra una questione rilevabile d’ufficio in ogni stato e grado del procedimento, trattandosi di materia sottratta alla disponibilità delle parti, sicché il giudice è tenuto ad accertare le condizioni che rendono proponibile l’azione anche in mancanza di una specifica contestazione al   riguardo (Cass. Su. 10 aprile 2000, n. 108).

 

7. Ne consegue in ogni caso che, non essendo proponibile la domanda, la sentenza impugnata va cassata senza rinvio a, norma dell’art. 382 Cpc (cfr. Cass. Su 811/1996, n. 6229), quanto alle statuizioni tra l’attore ed il Comune di Lonato, relativamente alla domanda di arricchimento senza causa (la sentenza di primo grado risulta già, assorbita da quella di appello).

Il terzo motivo di ricorso rimane, quindi, assorbito.