|
|
|
Questa la lettera che le associazioni di categoria hanno
inviato al ministro dei Beni culturali Urbani e, con lievi
modifiche, al ministro Lunardi ed ai parlamentari bresciani.
«Signor
ministro, i sottoscritti presidenti delle Organizzazioni
imprenditoriali rappresentative del sistema produttivo della
provincia di Brescia, Le rivolgono un appello pressante per
richiamare la Sua attenzione su un problema la cui soluzione
non può più essere procrastinata: quello del raccordo
autostradale della Valle Trompia. Pur prendendo positivamente
atto del passo avanti compiuto con la firma del decreto di
Valutazione di impatto ambientale, da parte del ministro dell’Ambiente
e della Tutela del territorio, altri ostacoli rimangono da
superare in sede di Governo nazionale ma, soprattutto, per
quanto attiene le competenze dalla Commissione europea. In
rappresentanza delle migliaia di aziende che fanno capo alle
Associazioni firmatarie, desideriamo ribadire la necessità di
pervenire rapidamente "alla definitiva conclusione dell’istruttoria
per la Valutazione di impatto ambientale", per la quale
è necessaria la Sua firma, Signor Ministro. Si tratta di un
atto fondamentale per la prosecuzione di un iter che dura
ormai da troppi anni e che ha portato a raddoppiare i costi di
quest’opera rispetto all’ipotesi di spesa iniziale, per le
migliorie nel frattempo apportate al progetto, anche per tener
conto delle esigenze di tutela dell’ambiente. In tutti
questi anni l’inadeguatezza del sistema stradale della Valle
- che nelle ore diurne consente velocità medie dell’ordine
di 15 chilometri l’ora - ha messo a dura prova una comunità
notoriamente molto laboriosa ed un sistema produttivo tra i
più dinamici ed efficienti del nostro Paese. Le diseconomie
prodotte da una rete viaria inadeguata alle necessità di un’economia
moderna e sempre più aperta verso il mercato mondiale,
minacciano seriamente la capacità di resistenza di un’area
industriale, patria di un miracolo economico che fino a poco
tempo fa sembrava senza fine. La fase recessiva in atto ha
accentuato i segnali di crisi, ponendo in discussione un
modello di sviluppo che aveva fatto leva soprattutto sulle
risorse e le forze locali. Il problema, stavolta, è ad ampio
raggio ed esula, sotto certi aspetti, dalle ottiche
imprenditoriali. I costi insopportabili, diretti ed indiretti,
di una rete stradale al limite della saturazione - ma che
costituisce l’unica modalità di trasporto delle merci e
delle persone - hanno costretto molte imprese ad abbandonare
la Valle e a trasferirsi in aree più accessibili; altrettante
sono le aziende intenzionate a delocalizzarsi, nonostante i
vantaggi della presenza di una diffusa imprenditorialità, di
una consolidata cultura del lavoro, di un tessuto fortemente
industrializzato imperniato su una fitta rete di piccole e
medie imprese. Le drammatiche conseguenze di questa situazione
si ripercuotono non solo sul mondo della produzione - in Valle
Trompia operano più di 3mila aziende con oltre 23mila addetti
e un fatturato di 5 miliardi di euro - ma anche sul commercio
e sui servizi, dai quali dipende il reddito di altri 16mila
lavoratori, con un apporto complessivo di ricchezza pari al
10% del Pil della provincia di Brescia, tra i più rilevanti
di tutte le province italiane. Un sistema economico, quindi,
che è all’avanguardia in Europa, ma che si trova servito da
una viabilità ancora ferma al XIX secolo. Per non parlare dei
disagi di tutti i cittadini e degli studenti, che hanno
davanti a sè un vero e proprio «muro» che ostacola l’accesso
al capoluogo provinciale, ai suoi uffici, alle sue
Università, ai suoi centri culturali, alla ferrovia, agli
aeroporti, per fare degli esempi. Si tratta, Signor Ministro,
di una situazione assolutamente insostenibile e incompatibile
con un’economia di mercato senza barriere e con una vita di
relazione che si svolge sempre più in tempo reale. L’intero
mondo produttivo della provincia di Brescia si rivolge quindi
a Lei, per chiederLe ogni sforzo personale e diretto affinché
venga al più presto conclusa la procedura di Valutazione dell’impatto
ambientale dell’opera in questione, per consentire poi al
Governo di accelerare i tempi degli altri adempimenti, anche
attraverso un’opportuna quando indilazionabile azione di
sollecito rivolta alla Commissione europea. Per tutti questi
motivi, signor ministro, la preghiamo di voler concedere un
colloquio urgente ad una nostra delegazione ristretta per
consentire di avere anche dalla viva voce dei responsabili la
conoscenza diretta di questo importante problema. Ciò potrà
consentire al Governo italiano, anche presso la Commissione
europea, di rappresentare compiutamente - e auspicabilmente
con la diretta testimonianza delle categorie produttive, che
sin da ora le sottoscritte Associazioni pongono a
disposizione, sia in sede nazionale che comunitaria - l’assoluta
priorità dell’opera. Con viva cordialità. Associazione
Artigiani - Enrico Mattinzoli Ass. Commercianti Confcommercio
- Paolo Rossi Aib - Aldo Bonomi Collegio Costruttori Edili -
Alberto Giacomelli Cna - Andrea Rossetti Confagricoltori -
Aldo Donato Cipriano Confesercenti - Piergiorgio Piccioli Fai
Autotrasporti - Antonio Petrogalli Unione Prov. Agricoltori -
Antonio Zampedri Unione Prov. Artigianato - Gian Maria Rizzi
Unione Prov. Cooperative - Marco Menni
|
|