Venerdì 4 ottobre 2002

 
 IN PRIMO PIANO  

Le categorie economiche chiedono la conclusione dell’iter burocratico per l’autostrada
Insieme per la Valtrompia
«Situazione insostenibile che penalizza cittadini ed imprese

 

  


BRESCIA

 


 «Se ci sei batti un colpo». Così si evocano gli spiriti in ogni stereotipato film del genere. E, stavolta, nella infinita telenovela dell’autostrada di Valtrompia un colpo preciso, forte, assordante l’hanno battuto gli imprenditori. I presidenti della quasi totalità delle associazioni imprenditoriali bresciane hanno infatti concordemente firmato tre lettere per sollecitare la rapida conclusione dell’iter burocratico in corso e la «cantierizzazione» entro il 2003 dell’agognato raccordo autostradale. La prima lettera è stata indirizzata al ministro dei Beni culturali, Urbani, che deve controfirmare il decreto di «Via» già predisposto e firmato dal suo collega dell’Ambiente Matteoli; la seconda al ministro delle Infrastrutture, Lunardi, che dovrà convocare la Conferenza dei servizi e sovrintendere all’ultimo passaggio burocratico al Cipe. La terza ai parlamentari bresciani di tutti gli schieramenti, perché prendano ancora una volta a cuore la vicenda. Il testo delle missive, che varia di poche righe a seconda del destinatario, si può leggere qui sotto e contiene - insieme ad una pressante sollecitazione all’intervento risolutivo ed alla elencazione dei disagi e delle penalizzazioni che imprese e cittadini debbono sopportare da anni - la richiesta di un incontro in tempi brevi a Roma, a conferma della volontà delle associazioni di non demordere. D’altra parte, il presidente di Aib, Aldo Bonomi, a nome di tutte le categorie, presentando ieri l’iniziativa nella sede di via Cefalonia - durante una conferenza stampa alla quale erano presenti tutti i firmatari, oltre al presidente della Provincia Cavalli ed all’assessore Parolini - ha espresso la preoccupazione «d’una comunità che, senza autostrada, vede la sua valle morire». Bonomi ha ricordato che sempre gli imprenditori sono stati vicini alle istituzioni locali che hanno cercato di portare a soluzione il nodo viabilistico triumplino. Ancora di più intendono esserlo oggi. «Nei giorni scorsi c’è stato il fatto nuovo della firma del ministro dell’Ambiente, Matteoli, al decreto di VIA. Ma ciò non basta a cancellare i nostri incubi: serve ancora la Conferenza dei servizi ed il parere definitivo del Cipe. Inoltre c’è il nodo della Ue, a proposito del quale noi riteniamo non si debba ricorrere ad alcuna gara. Per queste ragioni abbiamo ritenuto di dover dare un sostegno ancor più esplicito ad un’opera che non ha un padre-padrone, politico o d’altro tipo, ma interessa tutti ed ha bisogno del contributo di tutti». Ha quindi brevemente preso la parola il presidente della Provincia Cavalli che ha ripercorso le ragioni note e più volte espresse che portano a ritenere legittimo e corretto, al di là dei pareri che la Ue sta raccogliendo, il comportamento fin qui tenuto dalle istituzioni locali e nazionali. Altrettanto telegraficamente si sono poi esposti in prima persona i presidenti o i dirigenti firmatari delle lettere, portando argomenti via via più specifici a sostegno della necessità ineludibile dell’autostrada e della positività d’una iniziativa comune delle associazioni imprenditoriali non solo su questo tema, ma su tutte le grandi questioni che Brescia ha di fronte. Hanno così parlato Enrico Mattinzoli dell’Associazione artigiani, Paolo Rossi dell’Ascom, Alberto Giacomelli del Collegio costruttori edili, Andrea Rossetti della Cna, Aldo Donato Cipriano della Confederazione italiana agricoltori, Piergiorgio Piccioli della Confesercenti, Antonio Petrogalli della Federazione autotrasportatori italiani, Giovanni Trerotola dell’Unione provinciale agricoltori, Gian Maria Rizzi dell’Unione provinciale artigianato e Marco Menni della Unione provinciale delle cooperative. Il presidente del’Aib, Aldo Bonomi, ha inoltre letto il telegramma di adesione della Lega delle cooperative, i cui dirigenti erano impegnati in un congresso, mentre la Coldiretti ha motivato la sua assenza con «problemi logistici» annunciando per i prossimi giorni una presa di posizione. Solo l’Api, pur considerando «validissima nelle intenzioni» l’iniziativa, ha comunicato, con una lettera del presidente Flavio Pasotti, la sua contrarietà alla forma scelta, preferendo che di questo tema si tratti, certo con la convergenza massima delle categorie, ma in una sede istituzionale. g.f.b.