|

Giorgio
Bruni Zani
|
|
|
BRESCIA
- Il principale obiettivo contenuto nel rinnovo del contratto
collettivo provinciale di lavoro, sottoscritto dalle parti il
2 dicembre scorso, consiste in un impegno concreto per la
riqualificazione del comparto edile. Questo è quanto
sottolinea Giorgio Bruni Zani, delegato alla politica
sindacale del Collegio Costruttori Edili di Brescia. Un
obiettivo raggiunto - è bene ricordarlo - senza un’ora di
sciopero. «I temi più qualificanti - sottolinea Bruni Zani -
riguardano senza dubbio le iniziative in materia di sicurezza
sul lavoro e le azioni a contrasto dell’irregolarità. Sul
primo tema gli imprenditori hanno manifestato la loro
disponibilità nell’accrescere la cultura della sicurezza,
che deve essere diffusa anche fra le maestranze, attraverso
ulteriori iniziative di formazione, da svolgere anche presso
le aziende coinvolgendo tutti gli addetti». Invece, la
questione del lavoro irregolare - spesso denunciata dal
Collegio Costruttori di Brescia , come forma sleale di
concorrenza - viene posta in modo compiuto e significativo.
«Qualora a livello nazionale non trovasse attuazione quanto
previsto dall’accordo del 29 gennaio 2002 e da recenti
provvedimenti legislativi - sottolinea Tiziano Pavoni - è
prevista la stipula di una convenzione tra le locali sedi Inps,
Inail e Cape, finalizzata al rilascio di un documento unico
che attesti la regolarità contributiva delle imprese
affidatarie di lavori pubblici. Tale certificato - spiega
Pavoni - ovviamente se la legislazione nazionale lo
consentirà, sarà esteso anche al caso di lavori svolti per
conto di privati». La questione economica non deve essere
sottaciuta. «Nonostante si delinei una fase di assestamento,
se non addirittura di arretramento del mercato - ribadisce
Giorgio Bruni Zani -, con questo integrativo le imprese
accettano un onere aggiuntivo quantificabile, a partire da
gennaio, in ragione del 5%. Non è uno sforzo di poco conto,
considerato come la manodopera in edilizia incida in modo
determinante (in media del 50%) sul costo ultimo delle opere.
Cionostante, pur consci che il vero intervento debba essere in
futuro di natura essenzialmente legislativa e fiscale, il
comparto edile affronta la questione sperando in un
riconoscimento futuro, basato su una questione di merito e
indiscutibile: nonostante all’edilizia competano oneri più
elevati rispetto ad altre attività imprenditoriali, non
delocalizza, non può farlo». Riqualificare non significa
solo incidere positivamente sulla formazione, già elevata
nella nostra realtà, ma rendere più «gradito» l’accesso
dei giovani alla professione. Per questo, nel testo concordato
il 2 dicembre scorso, vengono istituiti significativi premi
all’avvio in cantiere degli apprendisti al primo incarico e
di coloro che concludono un ciclo di formazione nella Scuola
Edile di via Garzetta a Brescia o nelle sedi staccate.
|
|