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Giovedì 5 Dicembre
2002
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Il Collegio
costruttutori di Brescia sottolinea i punti qualificanti del
contratto provinciale degli edili
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«Intesa contro
il lavoro nero»
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Bruni
Zani:«Dalle imprese un importante sforzo economico»
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Il
principale obiettivo contenuto nel rinnovo del contratto
collettivo provinciale di lavoro sottoscritto tre giorni fa
consiste in un impegno concreto per la riqualificazione del
comparto edile. Lo sottolinea Giorgio Bruni Zani delegato alla
politica sindacale del Collegio costruttori Edili di Brescia
(presieduto da Alberto Giacomelli), che è stato affiancato,
nella trattativa iniziata a giugno, da Tiziano Pavoni. Fra i
temi più qualificanti affrontati dall’intesa c’è,
secondo il Collegio, quello sul contrasto al lavoro
irregolare.
«Qualora a livello nazionale non trovasse attuazione quanto
previsto dagli accordi - sottolinea Tiziano Pavoni - è
prevista la stipula di una convenzione tra le locali sedi Inps,
Inail e Cape, finalizzata al rilascio di un documento unico
che attesti la regolarità contributiva delle imprese
affidatarie di lavori pubblici. Se possibile - spiega Pavoni
-, il certificato sarà esteso anche al caso di lavori svolti
per conto di privati». Il Collegio dei costruttori sottolinea
anche l’aspetto economico dell’accordo. «Nonostante si
delinei una fase di assestamento, se non addirittura di
arretramento del mercato - ribadisce Giorgio Bruni Zani - con
questo integrativo le imprese accettano un onere aggiuntivo
quantificabile, a partire da gennaio, in ragione del 5%. Non
è uno sforzo di poco conto, considerato come la manodopera in
edilizia incida in modo determinante (in media del 50%) sul
costo delle opere. Pur consci che il vero intervento debba
essere in futuro di natura essenzialmente legislativa e
fiscale - prosegue Zani -, il comparto edile affronta la
questione sperando in un riconoscimento futuro, basato su una
questione di merito e indiscutibile: nonostante all'edilizia
competano oneri più elevati rispetto ad altre attività
imprenditoriali, non delocalizza, non può farlo, e garantisce
quindi, anche in situazioni congiunturali negative, un alto
livello occupazionale».
La previdenza complementare è un altro capitolo importante
fra quelli iscritti nell'accordo provinciale: «Dal primo
gennaio 2004 - spiega Bruni Zani - è prevista anche
l'istituzione di un apposito fondo alla Cassa paritetica edile
al fine di incentivare l'adesione volontaria dei lavoratori
alla previdenza complementare di settore. Al finanziamento di
detto fondo si attingerà attraverso una contribuzione a
carico delle imprese. Per questo motivo - aggiunge Bruni Zani
- abbiamo posto in essere strumenti finanziari che rendano
meno pesante l'onere per gli imprenditori».
Viene invece ridotto, a decorrere dal primo gennaio 2003, il
contributo Ape Straordinaria che passa dall'attuale 1% allo
0,20%, per cessare a partire dal primo gennaio 2004.
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