APPROVAZIONE DEGLI
INDIRIZZI ENERGETICI DELLA REGIONE
Il Consiglio Regionale della Lombardia con D.C.R. 3 dicembre, 2002
n° VII/674, pubblicata sul B.U.R.L.,
S.O. n° 52 del 23 dicembre 2002, ha approvato il documento "Indirizzi
per la politica energetica della Regione Lombardia".
Prima del voto finale l'Assemblea ha approvato un emendamento che
impegna la Giunta ad attivarsi presso il governo per sospendere le autorizzazioni
di centrali elettriche, già concesse e quelle il cui iter è tuttora in corso.
L'emendamento è parte integrante del documento approvato dal Consiglio
Regionale.
Il documento costituisce l'atto di indirizzo per le politiche
energetiche regionali sulla. base del quale la Giunta Regionale predisporrà un
documento di programmazione energetica che evidenzi i punti critici del sistema
energetico e definisca obiettivi e strumenti dell'azione regionale
In sintesi il documento esamina:
1) il contesto di riferimento
Viene evidenziato come i consumi elettrici complessivi della
Lombardia rappresentino circa il 20% di quelli nazionali, così suddivisi:
- settore civile-terziario: 38,5%;
- industria: 30,7%;
- trasporti: 28,6%;
- altro: 2 , 2%.
La Lombardia, che registra valori di crescita largamente superiori
alla media nazionale, a fronte di una cospicua produzione di energia
idroelettrica (il 26% della produzione italiana), risulta largamente
deficitaria dal momento che circa il 38% del fabbisogno regionale è importato o
da altre regioni o da paesi esteri.
2) gli obiettivi della politica energetica
In coerenza con quanto previsto dal P.R.S. della VII° legislatura e
dal D.P.E.F.R., lo scopo, della politica energetica regionale è lo sviluppo
sostenibile del sistema energetico, volto a minimizzare i costi dell'energia
prodotta ed i relativi impatti sull'ambiente, puntando a rimodellare la domanda
e l'offerta di energia,
3) gli indirizzi della programmazione energetica
Attraverso la definizione dei fabbisogni energetici regionali ci si
pone come obiettivo per il 2010, di contenere l'energia importata (dall'estero
e dalle altre regioni) al 10% del fabbisogno complessivo: ciò attraverso una
politica di contenimento dei consumi, un maggior utilizzo delle fonti energetiche
rinnovabili, il dimensionamento del fabbisogno in termini di maggior potenza
termoelettrica installata.
Vengono enunciati
- i criteri per una corretta distribuzione sul territorio delle
nuove iniziative impiantistiche (ed i relativi requisiti tecnici), nell'ottica
di una equilibrata programmazione territoriale e di una rigorosa tutela
ambientale;
- i criteri per la razionalizzazione delle reti di distribuzione;
- gli interventi a sostegno della liberalizzazione del mercato
privilegiando in particolare la costituzione di consorzi di acquisto di
energia;
- i criteri e le modalità per la promozione e l'utilizzo delle fonti
rinnovabili ed alternative;
- i criteri e le modalità per la promozione dell'uso razionale dell'energia; si segnala che, tra i settori sui quali la Regione intende operare, oltre al teleriscaldamento, figurano anche la riduzione dei consumi nell'edilizia, attraverso l'uso delle tecnologie di risparmio energetico disponibili, la certificazione energetica degli edifici, l'integrazione delle energie rinnovabili negli edifici e la promozione della edilizia bioclimatica, con particolare attenzione al patrimonio pubblico.