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Maurizio Matteotti
Il
nuovo Piano regolatore generale di Brescia torna in Consiglio
comunale ulteriormente «affinato», attraverso la proposta di
accoglimento (totale o parziale) di più di un terzo delle
osservazioni presentate. Ed è la volata verso la definitiva
approvazione. Alle 9 di venerdì prossimo inizierà, nell’aula
consiliare di palazzo Loggia, la maratona (ci sono sedute
«prenotate» sino a mercoledì 19, con pausa solo nella
giornata domenicale...) che dovrebbe consentire di licenziare
lo strumento urbanistico in modo conclusivo (da parte del
Comune, dato che poi, per la piena operatività, bisognerà
attendere il via libera della Regione). All’esame dei
consiglieri comunali verrà portato un Prg praticamente
immutato - rispetto a quello adottato nel settembre scorso -
nelle sue quantità fondamentali (che coprono un arco
temporale che arriva al 31 dicembre 2011): prevede, infatti,
la realizzazione di 10.273 nuovi alloggi e stima in 221.143 il
numero di abitanti (cui correlare il dimensionamento dei
servizi, attraverso il relativo Piano che sarà parte
integrante del provvedimento). Questo ha consentito al sindaco
Paolo Corsini, nel presentare lo schema di deliberazione, di
ribadire la «filosofia» sottesa a questo strumento di
governo della conservazione, riqualificazione e trasformazione
della città: «Consentire lo sviluppo e la modernizzazione,
con un Piano che offre moltissime opportunità, ma in una
cornice di progresso sostenibile e compatibile con la tutela
del territorio e delle riserve di naturalità». Viceversa,
tutt’altro che trascurabile è la lista delle modifiche
derivanti dall’accettazione delle richieste o dei
suggerimenti dei cittadini (singoli o associati). E -
nonostante il Comune sia ancora convinto delle proprie
ragioni, rinforzate, secondo il segretario della Commissione
urbanistica Fausto Baresi, dalla considerazione che «quella
di Secchi è la strada del futuro», perché così dicono
anche le bozze della nuova disciplina regionale - questo ha
spinto il sindaco a citare la «provvida sventura»: «La fase
intercorsa, a causa del blocco che il Piano Secchi ha avuto in
seguito alla bocciatura del Tar, è stata comunque utile,
perché ha consentito - per Corsini - la ripresa del colloquio
(con i cittadini, le categorie, gli ordini) ed un affinamento
che ha ulteriormente migliorato il Piano». Il Prg 2002 è
stato pubblicato l’11 settembre e due mesi dopo è scaduto
il termine per le osservazioni. Entro il limite temporale ne
sono state presentate 745, cui se ne sono aggiunte 14 che il
competente organismo ha ritenuto di valutare ugualmente. In
totale, dunque, 759 (molte delle quali contenenti più di una
richiesta). Per l’esame, la Commissione urbanistica si è
riunita - secondo il riassunto fornito dal presidente Luciano
Cantoni - per 15 volte, dal 22 novembre al 17 febbraio. Le
sedute iniziavano alle 15 e, talvolta, sono proseguite sino
alle 22. L’opposizione - ha riferito Cantoni - era presente
(«tranne la Lega Nord, che non ha mai partecipato»). La
sintesi dei responsi, al termine di questo lavoro di
controdeduzione, è stata fornita dallo stesso Corsini. Le
osservazioni accolte sono state 132 e quelle parzialmente
accolte 133 (per un totale di 265, pari al 34,91%). Le altre
494, invece, sono state respinte. In molti casi, peraltro, si
trattava di richieste definite «pleonastiche», nel senso che
domandavano cose già concesse od autorizzate attraverso le
norme tecniche di attuazione, senza che gli interessati se ne
fossero avveduti. Ed anche sulle bocciature il sindaco ha
voluto precisare che «non si tratta di volontà punitiva o d’un
intendimento di mortificazione, ma del fatto che un piano
regolatore è una "filosofia della convivenza", che
impone di rendere compatibili ed armonizzate esigenze
diverse». Venturini ha provato a raggruppare la natura delle
osservazioni. Circa 35 («Non tantissime, ma complesse»)
riguardavano il tema delle regole, attraverso le norme
tecniche, e questo ha permesso un’ulteriore rifinitura, dopo
che già era stato compiuto uno sforzo di semplificazione; 54
(presentate da enti, circoscrizioni, partiti, associazioni...)
ponevano temi di carattere generale; 264 erano quelle
contenenti richieste «che avevano a che fare con l’edificabilità»
e «sono quelle che hanno ricevuto il maggior numero di no»;
157, invece, «investivano la parte strategica, quella
relativa ai 18 progetti norma ed alle aree di
trasformazione»; le restanti rientrano in un «contenitore»
misto, in cui si andava dalla segnalazione di errori materiali
(che sono stati corretti) a richieste sulle modalità di
conservazione e adeguamento (come quelle di cambio di
destinazione). In attesa del pronunciamento del Consiglio
comunale sulle controdeduzioni, Cantoni ha ricordato che già
la stessa assemblea aveva approvato la modifica delle norme
tecniche di attuazione (ad esempio per quanto riguarda i
sottotetti, per i quali si applica semplicemente la normativa
regionale, ed i Villaggi Marcolini, per i quali è stata
riaffermata la possibilità di un incremento, entro il 12 o il
15%, della volumetria esistente), preoccupandosi di far sì
che la disciplina si applichi già anche al Prg vigente.
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