Giornale di Brescia
Domenica 9 marzo 2003

 

   
   

Il Consiglio comunale si prepara ad esaminare, da venerdì prossimo, le controdeduzioni e ad approvare definitivamente il Piano
Il nuovo Prg di Brescia pronto per la volata
Accolto dalla Commissione Urbanistica più di un terzo delle osservazioni, ma le quantità di fondo non cambiano

 

  


Maurizio Matteotti

 


 

Il nuovo Piano regolatore generale di Brescia torna in Consiglio comunale ulteriormente «affinato», attraverso la proposta di accoglimento (totale o parziale) di più di un terzo delle osservazioni presentate. Ed è la volata verso la definitiva approvazione. Alle 9 di venerdì prossimo inizierà, nell’aula consiliare di palazzo Loggia, la maratona (ci sono sedute «prenotate» sino a mercoledì 19, con pausa solo nella giornata domenicale...) che dovrebbe consentire di licenziare lo strumento urbanistico in modo conclusivo (da parte del Comune, dato che poi, per la piena operatività, bisognerà attendere il via libera della Regione). All’esame dei consiglieri comunali verrà portato un Prg praticamente immutato - rispetto a quello adottato nel settembre scorso - nelle sue quantità fondamentali (che coprono un arco temporale che arriva al 31 dicembre 2011): prevede, infatti, la realizzazione di 10.273 nuovi alloggi e stima in 221.143 il numero di abitanti (cui correlare il dimensionamento dei servizi, attraverso il relativo Piano che sarà parte integrante del provvedimento). Questo ha consentito al sindaco Paolo Corsini, nel presentare lo schema di deliberazione, di ribadire la «filosofia» sottesa a questo strumento di governo della conservazione, riqualificazione e trasformazione della città: «Consentire lo sviluppo e la modernizzazione, con un Piano che offre moltissime opportunità, ma in una cornice di progresso sostenibile e compatibile con la tutela del territorio e delle riserve di naturalità». Viceversa, tutt’altro che trascurabile è la lista delle modifiche derivanti dall’accettazione delle richieste o dei suggerimenti dei cittadini (singoli o associati). E - nonostante il Comune sia ancora convinto delle proprie ragioni, rinforzate, secondo il segretario della Commissione urbanistica Fausto Baresi, dalla considerazione che «quella di Secchi è la strada del futuro», perché così dicono anche le bozze della nuova disciplina regionale - questo ha spinto il sindaco a citare la «provvida sventura»: «La fase intercorsa, a causa del blocco che il Piano Secchi ha avuto in seguito alla bocciatura del Tar, è stata comunque utile, perché ha consentito - per Corsini - la ripresa del colloquio (con i cittadini, le categorie, gli ordini) ed un affinamento che ha ulteriormente migliorato il Piano». Il Prg 2002 è stato pubblicato l’11 settembre e due mesi dopo è scaduto il termine per le osservazioni. Entro il limite temporale ne sono state presentate 745, cui se ne sono aggiunte 14 che il competente organismo ha ritenuto di valutare ugualmente. In totale, dunque, 759 (molte delle quali contenenti più di una richiesta). Per l’esame, la Commissione urbanistica si è riunita - secondo il riassunto fornito dal presidente Luciano Cantoni - per 15 volte, dal 22 novembre al 17 febbraio. Le sedute iniziavano alle 15 e, talvolta, sono proseguite sino alle 22. L’opposizione - ha riferito Cantoni - era presente («tranne la Lega Nord, che non ha mai partecipato»). La sintesi dei responsi, al termine di questo lavoro di controdeduzione, è stata fornita dallo stesso Corsini. Le osservazioni accolte sono state 132 e quelle parzialmente accolte 133 (per un totale di 265, pari al 34,91%). Le altre 494, invece, sono state respinte. In molti casi, peraltro, si trattava di richieste definite «pleonastiche», nel senso che domandavano cose già concesse od autorizzate attraverso le norme tecniche di attuazione, senza che gli interessati se ne fossero avveduti. Ed anche sulle bocciature il sindaco ha voluto precisare che «non si tratta di volontà punitiva o d’un intendimento di mortificazione, ma del fatto che un piano regolatore è una "filosofia della convivenza", che impone di rendere compatibili ed armonizzate esigenze diverse». Venturini ha provato a raggruppare la natura delle osservazioni. Circa 35 («Non tantissime, ma complesse») riguardavano il tema delle regole, attraverso le norme tecniche, e questo ha permesso un’ulteriore rifinitura, dopo che già era stato compiuto uno sforzo di semplificazione; 54 (presentate da enti, circoscrizioni, partiti, associazioni...) ponevano temi di carattere generale; 264 erano quelle contenenti richieste «che avevano a che fare con l’edificabilità» e «sono quelle che hanno ricevuto il maggior numero di no»; 157, invece, «investivano la parte strategica, quella relativa ai 18 progetti norma ed alle aree di trasformazione»; le restanti rientrano in un «contenitore» misto, in cui si andava dalla segnalazione di errori materiali (che sono stati corretti) a richieste sulle modalità di conservazione e adeguamento (come quelle di cambio di destinazione). In attesa del pronunciamento del Consiglio comunale sulle controdeduzioni, Cantoni ha ricordato che già la stessa assemblea aveva approvato la modifica delle norme tecniche di attuazione (ad esempio per quanto riguarda i sottotetti, per i quali si applica semplicemente la normativa regionale, ed i Villaggi Marcolini, per i quali è stata riaffermata la possibilità di un incremento, entro il 12 o il 15%, della volumetria esistente), preoccupandosi di far sì che la disciplina si applichi già anche al Prg vigente.