Venerdì 19 Settembre 2003

CONDONO EDILIZIO - I possibili esiti della «sanatoria» - I COSTRUTTORI

«La città però rimane un’isola felice»

Il progetto di condono edilizio non raccoglie i consensi fra gli imprenditori edili. La conferma viene da Alberto Giacomelli , presidente del Collegio costruttori: «Come costruttori - spiega - siamo contrari a questa iniziativa come a tutte le sanatorie che finiscono per premiare gli operatori non corretti. Certo, se un arretrato è da sanare e se bisogna fare cassa, questa è la soluzione che pesa meno: è volontaria, colpisce chi ha commesso qualche infrazione ed è meglio di un prelievo fiscale che grava su tutti». La preoccupazione di Giacomelli riguarda i contorni della sanatoria: «È necessario porre dei limiti: condoni per sanare illeciti modesti possono anche essere accettati, ma sanare illeciti di dimensioni gravi sarebbe sbagliato».
Giacomelli si dice convinto che Brescia sia stata risparmiata dalle colate selvagge di cemento: «Grazie all’efficienza dei nostri uffici che sovrintendono all’urbanistica gli illeciti sono pochi e di entità modesta. Non ci sono in sostanza casi di abitazioni sprovviste di concessione edilizia, e questo sia in città che nei Comuni della provincia. Le imprese sono consapevoli che in caso di illecito vanno incontro a sanzioni pesanti. Quello che si è verificato è dunque il piccolo abuso del proprietario sulla propria abitazione. Peccati veniali, tutto sommato, figli anche dell’eccessiva rigidità delle norme». m.te.