martedì 9 marzo 2004 economia pag. 23

Edilizia, irregolarità in calo. Cpt: 30 anni per la sicurezza

Trent’anni di impegno per la prevenzione di infortuni nei cantieri edili di Brescia e Provincia, oltre che attività di vigilanza e di consulenza. Il Comitato Paritetico Territoriale di Brescia e Provincia (costituito nel 1974 con un protocollo di intesa tra il Collegio dei Costruttori Edili e le categorie sindacali Feneal-Uil, Fillea-Cgil, Filca-Cisl) ha presentato ieri l’attività di controllo e prevenzione svolta nel 2003.
Circa 4 mila i sopralluoghi effettuati nei cantieri edili bresciani dai quattro tecnici del Comitato, numerose le inadempienze riscontrate. Si tratta di 15.173 segnalazioni, dato leggermente superiore alle 14.302 del 2002, ma nettamente inferiore a quello del 2000 (16.803), segno che nel «corso di questi 4 anni le imprese edili stanno entrando in un’ottica di rispetto delle normative» ha ricordato il direttore del Comitato Obizio Pandocchi. «Il Comitato non ha ruolo giuridico e non impartisce sanzioni - ha spiegato il presidente Enrico Mazzucchi -, ma nasce dalla volontà di aiutare le imprese iscritte alla Cassa edile (circa 4 mila, 18 mila i dipendenti) a rispettare le leggi sulla sicurezza del personale». E le leggi meno rispettate sono la 494/96 (prescrizioni minime di sicurezza e salute da attuare nei cantieri temporanei o mobili), disattesa, nella prima visita, dall’81% delle imprese. Segue la legge 303 (norme generali per l’igiene del lavoro), disattesa dal 77% delle imprese, e la 626 (miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori), disattesa dal 75% delle imprese.
Ma le statistiche raccolte dal Comitato paritetico dimostrano come già nella seconda visita ai cantieri le irregolarità diminuiscano di ben due terzi, scendendo al di sotto del 10% nel corso della terza visita, e scomparendo quasi del tutto con la quarta. Nel 2003 sono state solamente 37 le aziende «recidive», non ancora in regola dopo la quinta visita, e quindi segnalate all’Asl.
Romano Rebuschi, vicepresidente del Comitato, ha sottolineato «l’azione di prevenzione e non di repressione, che sta alla base dei sopralluoghi effettuati». Quattro i gradi di giudizio utilizzati per valutare la sicurezza di un cantiere: «molto pericoloso» (ovvero totale o parziale mancanza ed inefficienza di ponteggi, parapetti, protezioni verso il vuoto), «pericoloso», «insufficiente», e «sufficiente». Solo quattro i cantieri «molto pericolosi» (pari allo 0,23% del totale) mentre il 50,7% è stato giudicato «insufficiente». Le inadempienze maggiori? Su ponteggi (36%), dispositivi di messa a terra (12%), e aperture nel suolo, nelle pareti e lavori speciali (10%).
Pietro Gorlani