Giornale di Brescia
Martedì 9 marzo 2004

 

 
 ECONOMIA E FINANZA  

  Il Comitato paritetico edile lo scorso anno ha effettuato rilievi in quasi 4mila cantieri
Cpt, da 30 anni a difesa dei muratori

    


BRESCIA


 Sicurezza ed edilizia. Un binomio che continua apparentemente a non dare grandi soddisfazioni se è vero - come è vero - che muratori, carpentieri e ferraioli continuano a fare un mestiere che risulta essere (stando ai dati dell’Inail) fra i più pericolosi. Ma insistere - quando si parla di sicurezza - si deve. Ed ieri, nella sede del Comitato paritetico territoriale di Brescia e Provincia (il Cpt), si è ad un tempo voluto ricordare il 30.mo della fondazione, oltre che fare il punto sull’attività più recente di una istituzione che a livello nazionale è considerata un modello: perchè è stata la prima struttura (con Torino) di questo tipo avviata in Italia; e perchè continua ad avere un tasso di innovazione e di risultati che da altre parti ci invidiano. Il Cpt, come dice il nome, è un Comitato paritetico. È una volontaria associazione fra le imprese e i sindacati dei lavoratori che hanno autonomamente deciso di costituire una struttura che, pur non obbligatoria per legge, fosse in grado di essere un elemento di controllo, osservazione, consulenza e formazione per le imprese in materia di sicurezza sui cantieri. Enrico Mazzucchi e Romano Rebuschi (presidente e vicepresidente del Cpt, il primo in rappresentanza delle imprese, il secondo del sindacato), con il direttore Obizio Pandocchi, hanno voluto segnare ieri la ricorrenza dei 30 anni, oltre che rimarcare le attività più recenti dell’istituzione. I dati forniti continuano a presentarsi come ambivalenti. Solo per limitarsi ad alcune cifre del 2003. Il Cpt, con un organico complessivo di 4 funzionari e 5 delegati territoriali full time, ha effettuato lo scorso anno poco meno di 4mila visite su cantieri, 3.991 sopralluoghi per l’esattezza. Se da questo numero ci si limita a valutare gli andamenti della "prima visita" - cioè della prima volta nella quale i tecnici del Cpt varcano il cancello del cantiere - ebbene, la prima visita degli ispettori registra irregolarità diffuse prossime al 70% dei cantieri. Come a dire che su tre cantieri che aprono, due hanno significative irregolarità sul fronte della sicurezza. Non avendo funzione istituzionale, il Comitato interviene sulle imprese con una sorta di moral suasion e, nei casi più evidenti, trasmette agli enti preposti (Asl in primis) la dovuta segnalazione, una sorta di denuncia che lo scorso anno ha coinvolto una quarantina di cantieri. Le cose migliorano mano a mano che il cantiere viene ri-visitato. Già al secondo sopralluogo le irregolarità, ad esempio, scendono al 18-22%, per poi abbassarsi ancora al 4-7% alla terza visita. Molto - hanno detto Mazzucchi e Rebuschi - è stato fatto, anche se molto resta da fare. In particolare, un rinnovato impegno sarà attuato sul fronte della formazione mettendo in cantiere (è il caso di dirlo) la più vasta e capillarle attività di informazione con incontro di 2 ore con tutti i dipendenti (circa 18-20 mila) delle poco meno di 4 mila imprese iscritte alla Cape, la cassa paritetica edile. Non solo. Ad attestare un’attenzione al tema, il comitato bresciano è stato il primo in Italia ad entrare nelle scuole professionali e di indirizzo tecnico (geometri) per fornire una prima indicazione sulla sicurezza ai futuri tecnici del settore: è un lavoro più lento, ma che va in profondità. Almeno si spera...