Giornale di Brescia
Giovedì 29 aprile 2004

 

 
 ECONOMIA E FINANZA  

Edilizia: più lavoratori e più imprese
Cape, bilancio ok sì al piano mutui
 

Giuliano Campana

  


BRESCIA


 Alla Cape (Cassa assistenziale paritetica edile) di Brescia i conti sono ok. Nonostante la forte percentuale di insolvenza contributiva da parte delle imprese non strutturate, nate soprattutto in scia alla sanatoria e quindi scomparse nel breve periodo. Se la Cape vanta crediti per 6 milioni di euro, ciononostante chiude il 2003 con un avanzo economico d’esercizio di 198mila euro sul conto patrimoniale di 36 milioni di euro. Ieri, nella sede di via Dei Mille, i dati Cape sono stati presentati dal presidente Giuliano Campana, dal vice Raffaele Merigo e dal direttore Dario Paroni. «Il 2003 - ha detto Campana - è stato un anno eccezionale: sono quasi 2mila gli addetti in più e circa 600 le imprese nuove iscritte. L’aspetto negativo di questo boom, semmai è rappresentato dalle insolvenze». Giuliano Campana ha quindi delineato i dati di fondi della gestione Cape che, ovviamente, rappresenta un osservatorio privilegiato per misurare l’andamento del comparto. «Il 2003 è stato indubbiamente un anno del tutto positivo - commenta Campana - ed è solo nei primi mesi del 2004 che è stato evidenziato un certo rallentamento, peraltro non destinato a far segnare un rallentamento dei prezzi. Il mercato, comunque, troverà nel Prg di Brescia, recentemente licenziato dalla Regione, anche i motivi di nuove iniziative». Ciò detto, mentre i lavoratori attivi iscritti nel 2003 sono aumentati di oltre 2mila unità, arrivando al record di 23.217, anche l’imponibile salariale ha compiuto un netto salto di qualità, chiudendo l’esercizio 2003 con 190 milioni di euro, il 20% in più rispetto ai 158 milioni del 2002. «Da cinque anni il numero degli addetti è in continuo aumento - dice ancora il presidente della Cape - e solo quest’anno potrebbe esserci una leggera flessione. Nel contempo il dato eclatante è quello relativo alla presenza degli stranieri iscritti alla Cape: nell’esercizio 2003 sono stati ben 6.645». In testa alla lista si collocano i lavoratori dell’Albania (1.727), del Marocco (1.325), della Romania (852) e della Jugoslavia (696). Fra i lavoratori attivi 19mila sono residenti in provincia di Brescia, 2.139 in Lombardia e 2.061 in altre regioni. La dinamica fra inizio e cessazione delle attività d’impresa è un dato preoccupante, soprattutto in mancanza «di norme efficaci che regolino l’accesso ad una professione oggi indubbiamente complessa come quella del costruttore edile». La dimensionalità media - da tradizione - resta bassa: il numero medio degli addetti, infatti, è di 6 unità. Raffaele Merigo ha voluto sottolineare la capacità della Cape di Brescia nell’affiancare i dipendenti sotto il profilo delle prestazioni assistenziali. «Il numero complessivo delle prestazioni integrative effettuate lo scorso anno - ha ricordato Merigo - sono state più di 23mila». La novità in cantiere che la Cape si accinge a varare è il mutuo casa agevolato. Il colmo per un muratore è quello di non avere casa propria e la Cassa, quindi, si muove per ovviare al problema. Come hanno spiegato sia Campana che Merigo, dal 2005 la Cape stanzierà 200mila euro l’anno allo scopo di «ammortizzare» gli interessi passivi del costo dei mutui prima casa dei lavoratori edili. Tale opportunità sarà riservata agli iscritti (da almeno due anni) scelti in base ad una specifica graduatoria. Considerata la caratteristica a lungo periodo dell’operazione (dieci anni), «tutti gli interessati sono invitati ad attivarsi per conoscere il valore di un’opportunità che sarà presto presentata nel dettaglio». In corso di sono infatti contatti con istituti di credito alla ricerca della migliore proposta possibile. «Chi non sarà selezionato potrà comunque accedere a prestiti più che interessanti», è stato detto al termine dell’incontro.