martedì 20 luglio 2004
Edilizia convenzionata, l’«affondo» del Collegio Costruttori

Opinioni discordanti sull’attuazione degli interventi edilizi convenzionati, fra liberalizzazione ed effetti di calmieramento. Il tema è ritornato d’attualità dopo la delibera del Consiglio Comunale di Brescia che ha definito i parametri e criteri per l’«edilizia residenziale convenzionata». Il nuovo presidente del Collegio Costruttori edili di Brescia Giuliano Campana, in un incontro con l’Assessore all’Urbanistica del Comune di Brescia Mario Venturini, ha espresso i timori e le perplessità della categoria in merito alla delibera del 7 giugno, confermando la volontà della Amministrazione di attuare la programmazione e dall’altro la preoccupazione degli operatori. La norma prevede che in aree di trasformazione superiori a 7.000 metri quadrati di superficie destinata alla residenza si prevedano convenzioni che riservino una quota di edificato destinato all’affitto o alla vendita a prezzi e condizioni convenzionati con il Comune. In particolare, per la città antica (individuata come zona A), l’obbligo della convenzione dovrebbe scattare con i 1.200 metri quadrati di superficie. Su questa zona sono l’indeterminatezza degli oneri di convenzione e gli oneri finanziari, tecnici ed organizzativi ad ostacolare - secondo il Collegio Costruttori - gli investimenti su immobili di dimensioni non molto rilevanti. La categoria, attraverso un comunicato, ha spiegato di temere «che i nuovi vincoli possano rallentare, rendere non economiche, o addirittura paralizzare, alcune iniziative». Ciò che più preoccupa è una sorta di effetto disincentivante per le operazioni di recupero, con effetti opposti alle linee programmatiche dichiarate della stessa Amministrazione.
L’intento del Comune, espresso dall’assessore Venturini è favorire il recupero e la rivitalizzazione del tessuto urbano cittadino, come riporta il comunicato del Collegio dei Costruttori. Per questo sono stati definiti i parametri ed i criteri per l’attuazione dell’edilizia convenzionata. «Un provvedimento che - ha ribadito Venturini, come evidenziato nella nota -, è prodotto nell’interesse della cittadinanza ma anche degli operatori, e che comunque è sensibile di variazione nel caso in cui i criteri risultassero meritevoli di correttivi».
L’impegno particolare è per un monitoraggio ancor più attento della zona A, ovvero la città antica. All’incontro era presente anche l’architetto Fausto Baresi, presidente della Commissione consiliare urbanistica del medesimo municipio. Baresi ha ricordato che il provvedimento «si propone di coniugare le trasformazioni più significative con un indirizzo politico che privilegi forme di calmieramento dei prezzi di vendita, pur riconoscendo le difficoltà e la delicatezzza connesse all'applicazione di forme di edilizia convenzionata nelle aree della città antica».



Il presidente del Collegio Giuliano Campana