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Silvano Danesi
BRESCIA
«Una manifestazione non di enfasi, ma di impegno costante,
perché nonostante i numerosi sforzi i risultati non sono soddisfacenti».
Sintetizza così, Angiolino Legrenzi, direttore del Collegio costruttori, il
senso della «Giornata per la sicurezza nei cantieri edili», che ieri è stata
celebrata in tutta Italia e che a Brescia, in via Garzetta, nella sede della
Scuola edile, ha visto imprenditori, sindacalisti e responsabili dei vari
enti preposti, fare il punto della situazione, dopo che sono stati
costituiti oltre trecento enti paritetici e spesi ben 75 milioni di euro,
pari al costo di 100mila visite di controllo, condotte da oltre 500 tecnici.
I risultati sono insoddisfacenti. Il coro è unanime. Lo dice Aldo Pollonio,
presidente del Comitato paritetico di Brescia, quando, dopo aver ricordato
gli sforzi della categoria («che non ha mai abbassato la guardia sul tema
degli infortuni»), sottolinea come il numero assoluto di incidenti nel
settore edile sia alto. Un triste conteggio che va in gran parte addebitato
alla struttura dell’edilizia, «composta - dice Pollonio - in larga misura da
aziende piccole e piccolissime». Le affermazioni di Pollonio trovano
immediata eco nelle parole di Giuliano Campana, presidente del Collegio
costruttori, il quale senza mezzi termini ammette che «nel campo della
sicurezza tanto è stato fatto, ma sappiamo bene che molto rimane da fare».
Campana stigmatizza come «l’incidenza degli infortuni sia anche diretta
conseguenza della proliferazione di forme di lavoro irregolare, cui fanno
putroppo ancora ricorso alcune imprese».
Nascono e muoiono, così, pseudo imprese che spesso operano nell’illegalità.
Da qui l’impegno concorde di imprenditori e sindacati, negli enti
bilaterali, per arginare il fenomeno. Tra i provvedimenti che Campana ha
ricordato, uno dei più significativi, assunto recentemente e diventato
legge, è quello che la denuncia di assunzione di un dipendente venga
effettuata il giorno precedente a quello di inizio del lavoro e non, come
prima, entro i cinque giorni successivi, togliendo così ogni pretesto a chi
gioca sull’equivoco.
Raffaele Merigo, vicepresidente del Comitato paritetico, ha messo a fuoco il
tema della formazione, che secondo Merigo «presuppone un apporoccio
sistematico». Anche Merigo, in accordo con gli altri oratori, segnala la
presenza di «aree di lavoro precario e non regolare», spesso associate «alla
microimpresa e alla frammentazione produttiva». Un aspetto, questo, che fa
dire a Giuseppe Bonaiti della Cisl, che parla a nome delle tre
organizzazioni sindacali, che bisognerebbe istituire una patente a punti per
le imprese. Nel frattempo i dati indicano un aumento degli infortuni
deununciati: 1.273 nel 2001, 1.325 nel 2002, 1.326 nel 2003, anche se
l’incidenza pecentuale sugli occupati flette leggermente. Interessante anche
il dato delle inadempienze riscontrate sui cantieri nel corso delle
ispezioni: 16.803 nel 2000, 15.210 nel 2001, 14.304 nel 2002 e, in salita,
15.173 nel 2003.
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