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BRESCIA
In zona B (di completamento) oneri di urbanizzazione e
contributo sul costo di costruzione dal 2005 peseranno per più di 9mila
euro. Per questo l’adeguamento tariffario deciso dall’Amministrazione
comunale di Brescia fa esprimere a Giuliano Campana, presidente del Collegio
Costruttori di Brescia, «la netta contrarietà alla delibera assunta dal
Comune di Brescia nel recente Consiglio del 20 dicembre, riguardante
l’adeguamento dei contributi per oneri di urbanizzazione primaria e
secondaria e del costo base per il calcolo del contributo sul costo di
costruzione». Il presidente del Collegio ha sottolineato «la notevole
onerosità del provvedimento, la mancanza di un confronto preventivo tra
Comune, tecnici e operatori e, conseguentemente, le difficoltà per
comprendere su quali basi oggettive siano fondati gli elementi che sono
serviti a determinare i valori inseriti negli allegati alla delibera».
«L’incremento degli oneri di urbanizzazione per gli edifici residenziali è
stato definito dal Comune con percentuali che variano dal 19 al 58% -
aggiunge Campana - in altre parole un grosso onere, quasi una stangata, a
carico degli acquirenti sui quali, se il mercato lo consentirà, si
scaricheranno gli aumenti».
In effetti, la decisione dell’Amministrazione rappresenta un giro di vite
non indifferente (pur se in parte, come spieghiamo sotto, motivato)
destinato a incidere e non di poco sulle nuove costruzioni. Gli esempi che
riportiamo nel grafico sono tre (zone B, C e A) e aiutano ad evidenziare un
dato: sul nuovo, ad esempio, oneri e contributo sul costo di costruzione
(più o meno identica cifra) in zona B (di completamento), su un appartamento
di 100 mq incideranno in ragione di più di 9mila euro.
La dimensione della pressione fiscale, determinata anche dal fatto che i
Comuni, Brescia incluso, oggi hanno bisogno di fare cassa, la si può
misurare anche in ragione di un esempio che abbiamo potuto ricavare dalla
pratica. Partendo da un appartamento di 170 mq per i quali erano in
programma una ristrutturazione parziale e il cambio di destinazione d’uso,
oneri, concessione e, appunto, cambio di destinazione d’uso, hanno inciso
per un importo di 28mila euro. Per questo motivo i costruttori bresciani
sono preocccupati per le eventuali ripercussioni che la delibera del Comune
potrebbe avere sul futuro del comparto. Non che i rincari non fossero
attesi, ma pare di capire che la ragione del contendere sia sulla loro
quantificazione. Comunque, come precisa una nota del Collegio Costruttori, a
breve si terrà un incontro col vicesindaco Luigi Morgano.
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