Giornale di Brescia
Martedì 28 dicembre 2004

   

 ECONOMIA E FINANZA  

Brescia aumenta i costi di urbanizzazione. La protesta del Collegio Costruttori di Brescia
Il caro-oneri sul mattone
Aumenti dal 19 al 58% sul nuovo, in base alla zonizzazione

      


BRESCIA


 In zona B (di completamento) oneri di urbanizzazione e contributo sul costo di costruzione dal 2005 peseranno per più di 9mila euro. Per questo l’adeguamento tariffario deciso dall’Amministrazione comunale di Brescia fa esprimere a Giuliano Campana, presidente del Collegio Costruttori di Brescia, «la netta contrarietà alla delibera assunta dal Comune di Brescia nel recente Consiglio del 20 dicembre, riguardante l’adeguamento dei contributi per oneri di urbanizzazione primaria e secondaria e del costo base per il calcolo del contributo sul costo di costruzione». Il presidente del Collegio ha sottolineato «la notevole onerosità del provvedimento, la mancanza di un confronto preventivo tra Comune, tecnici e operatori e, conseguentemente, le difficoltà per comprendere su quali basi oggettive siano fondati gli elementi che sono serviti a determinare i valori inseriti negli allegati alla delibera». «L’incremento degli oneri di urbanizzazione per gli edifici residenziali è stato definito dal Comune con percentuali che variano dal 19 al 58% - aggiunge Campana - in altre parole un grosso onere, quasi una stangata, a carico degli acquirenti sui quali, se il mercato lo consentirà, si scaricheranno gli aumenti». In effetti, la decisione dell’Amministrazione rappresenta un giro di vite non indifferente (pur se in parte, come spieghiamo sotto, motivato) destinato a incidere e non di poco sulle nuove costruzioni. Gli esempi che riportiamo nel grafico sono tre (zone B, C e A) e aiutano ad evidenziare un dato: sul nuovo, ad esempio, oneri e contributo sul costo di costruzione (più o meno identica cifra) in zona B (di completamento), su un appartamento di 100 mq incideranno in ragione di più di 9mila euro. La dimensione della pressione fiscale, determinata anche dal fatto che i Comuni, Brescia incluso, oggi hanno bisogno di fare cassa, la si può misurare anche in ragione di un esempio che abbiamo potuto ricavare dalla pratica. Partendo da un appartamento di 170 mq per i quali erano in programma una ristrutturazione parziale e il cambio di destinazione d’uso, oneri, concessione e, appunto, cambio di destinazione d’uso, hanno inciso per un importo di 28mila euro. Per questo motivo i costruttori bresciani sono preocccupati per le eventuali ripercussioni che la delibera del Comune potrebbe avere sul futuro del comparto. Non che i rincari non fossero attesi, ma pare di capire che la ragione del contendere sia sulla loro quantificazione. Comunque, come precisa una nota del Collegio Costruttori, a breve si terrà un incontro col vicesindaco Luigi Morgano.