marted́ 15 marzo 2005 
 
economia pag. 23
 
Immobili e fisco, Molgora: «Serve un’imposta unica»
 

Daniele Molgora, sottosegretario all’Economia, ha un sogno fiscale, tanto semplice quanto, al momento, lontano: «un’unica imposta sugli immobili a livello locale, come in tutti i Paesi che hanno una struttura federale. In Germania - ha spiegato ieri il viceministro leghista - l’imposta sugli immobili è comunale, così in Canada e in Svizzera». Un immobile, dunque, che diventi strumento di «federalismo fiscale».
A ricordare la distanza che corre tra gli arzigogoli del nostro sistema fiscale e il «dovere essere» ci ha pensato un nutrito gruppo di tecnici, rappresentanti del Catasto, dell’Agenzia delle entrate, dei consumatori, delle associazioni di categoria, della Borsa Immobiliare, intervenuti ieri al convegno organizzato nella sede di Brixia Expo sul tema della «fiscalità sugli immobili». Accantonato «l’obiettivo»,
Molgora si è dovuto concentrare con i problemi odierni: un Catasto che fatica a mettere a fuoco il patrimonio immobiliare, l’evasione fiscale, tanto nelle locazioni quanto nelle compravendite, le disparità di tassazione tra casa e valori mobiliari, i bizantinismi dell’Ici. Mosso dalle osservazioni dei partecipanti, Molgora ha spiegato le novità contenute nell’ultima Finanziaria, ha indicato i problemi e proposto soluzioni, tutte in un’ottica «federale».
Il sottosegretario ha preso l’avvio dai commi 341-342 della Finanziaria, che tanti timori hanno creato nei locatari. «La norma - ha spiegato - evita accertamenti fiscali per chi ha fissato un canone superiore al 10% del valore dell’immobile. Per chi sta sotto quel limite, non c’è nulla da temere, tutto resta come oggi, con l’onere della prova a carico del fisco». Per Molgora, una tassazione più giusta sugli immobili passa attraverso un «riordino del catasto». Un’impresa «difficile», considerato «come eravamo messi 10-15 anni fa». Un’impresa resa ancora più complicata dalle differenze territoriali: «in Lombardia il catasto funziona in un certo modo, in Calabria no».
Importantissima, quindi, «la diffusione e il decentramento dell’Agenzia del territorio a livello provinciale», al fine di «avere servizi» capillari a portata di mano e una base imponibile «fotografata correttamente». Sul problema dell’evasione, la proposta di Molgora punta a dare un ruolo attivo ai Comuni («che hanno a disposizione le banche dati necessarie»).
Una collaborazione con il fisco che andrebbe però ripagata devolvendo loro una quota di quanto accertato. Molgora, auspicando che si arrivi a una tassazione sugli immobili del 12,50% («come per i titoli»), ha però detto che una tassazione di questo tipo nel campo mobiliare è possibile perché «tutto avviene alla luce del sole, attraverso il canale delle banche». Ovviamente per Molgora l’obiettivo resta il federalismo fiscale, «che non ha nulla a che vedere con il putiferio che ha creato l’Ici», un’imposta «che va semplificata» nella casistica, vista «la fantasia con cui si sono sbizzarriti» i Comuni.
Paolo Algisi