Giornale di Brescia
Domenica 8 maggio 2005

   

 ECONOMIA E FINANZA  

Un regalo di Natale indigesto e quelle convenzioni «da sotterfugio»
MATTONI E REGOLE

 

  

BRESCIA - In esordio si era dichiarato "emozionato" nel tenere il suo primo discorso all’assise annuale dei colleghi. Va detto subito: se l’è cavata mica male. Con garbo, come si conviene al presidente di una associazione che del basso profilo e dei toni civili ha sempre fatto vanto, Giuliano Campana non si è fatto intimorire dall’esordio e pur confermando i rapporti di civiltà e cordialità con le istituzioni, non ha usato perifrasi nel dire quel che al Collegio sta indigesto. Come nel caso - si era sotto Natale - dell’"aggiornamento" da parte del Comune di Brescia degli oneri di urbanizzazione: fosse stato un più 10% nessuno avrebbe alcunchè da ridire, incrementi abbondantemente doppi con punte al 90% per il commerciale lasciano un qualche sconcerto. Così come dubbi lascia il tema delle convenzioni obbligatorie, che rischia di prestarsi «a sotterfugi, se non peggio». Parentesi: le convenzioni obbligatorie impongono per l’appunto alle imprese che operano nel centro storico con intervento oltre i 1.200 mq di destinarne il 30% a vendite convenzionate, quindi a prezzi più bassi del costo. Terzo sassolino: la commissione edilizia dalla quale rischiano di essere esclusi i rappresentanti delle imprese: perché mai, ha chiesto Campana al sindaco Corsini? Su questo ultimo punto il sindaco ha tranquillizzato: quel che è girata è solo una bozza redatta da tecnici, senza ancora alcuna valutazione politica. Vero: gli oneri sono aumentati per ragioni di bilancio, ma nessuno, di fatto, arriverà a pagare le punte più alte. Ma sul piatto - ha invitato il sindaco - le imprese valutino quel che stanno avendo dal pieno dispiegarsi del nuovo Prg e in particolare dai progetti mirati di trasformazione: le case del Sole di via Milano, l’area Pè di via Triumplina, la Cidneo, l’ex Atb e l’ex Berardi, solo per citare i maggiori. Vera anche la vicenda dell’edilizia convenzionata. Ma - ha voluto ricordare il sindaco - è la legge che lo impone. Anzi: Brescia è stata bassa con questa quota, Milano, ad esempio, ha una percentuale più alta. Ma altre strade pare non ci fossero: dopo i 900 alloggi di Sanpolino e del Violino in convenzionata, se si voleva costruire in Centro occorreva imporre anche lì gli standard che la legge impone.