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BRESCIA
L’obiettivo è di definire entro i prossimi sei mesi, vale a dire
il giugno 2006, le disposizioni di indirizzo che dovranno essere accolte nei
regolamenti edilizi con il duplice intento della sostenibilità ambientale e
della certificazione energetica degli edifici. Un traguardo che può essere
raggiunto, anche se gli ostacoli non mancano e sono da individuare
soprattutto nell’aumento dei costi di costruzione.
Il tempo a disposizione dirà se vi potrà essere una svolta nell’edilizia
eco-compatibile, quella che punta all’uso di materiali in grado di ridurre
le dispersioni di calore degli edifici fino al 25% e di utilizzare anche
soluzioni alternative per assicurare una maggiore efficienza energetica (si
pensi, ad esempio, ai pannelli solari).
I Comuni sono direttamente chiamati in causa perché i regolamenti edilizi
sono materia di loro competenza. Ma non solo da soli, perchè contano,
eccome, anche Regione e Provincia. Insieme, avranno un ruolo fondamentale
nel buon esito dell’Agenda 21 delle Costruzioni che qui da noi - come
riconoscono tutte le parti interessate - è partita su basi di serietà.
Il Collegio dei costruttori edili la sostiene in modo convinto: «È
importante - osserva Giuliano Paterlini, vicepresidente del Collegio,
delegato per questa materia - che si facciano scelte prima che ci vengano
imposte dall’Unione europea, è importante che si coinvolga il nostro
comparto in un cambiamento del modo di realizzare nuovi edifici a bassa
dispersione termica guardando anche oltre, alle regole della bioedilizia».
C’è un aspetto che Paterlini mette in evidenza ed è la forte collaborazione
di Agenda 21 con la Facoltà di architettura dell’Università di Venezia, in
particolare con l’architetto-professore universitario Benno Albrecht, cui è
stato affidato il compito di coordinare i lavori grazie all’esperienza che
ha acquisito sul fronte della ricerca e dell’insegnamento nell’unica facoltà
in cui c’è un corso di laurea specialistico su questa materia.
Si diceva all’inizio dei possibili ostacoli, rappresentati soprattutto dalla
sostenibilità dei costi per i quali si ipotizza un ricaro dell’ordine del
15-20%.
Quale potrebbe essere la strada da seguire?
La proposta che il Collegio costruttori avanza ai Comuni è aperta, senza
trascurare tuttavia alcune indicazioni per offrire un incentivo ai
costruttori che si impegnano a superare gli standard minimi.
Si tratterebbe, ad esempio, di scontare gli oneri di urbanizzazione, oppure
di consentire una maggiorazione delle volumetrie. «Un’intesa - afferma
Giuliano Paterlini - credo che sia possibile se si è convinti che la qualità
dei progetti merita di essere premiata».
Tra i Comuni ve ne sono, a cominciare da Brescia, che hanno già manifestato
un certo grado di sensibilità e di attenzione. Resta da vedere se
l’interesse potrà crescere nel rapporto di collaborazione che si profila
intorno all’Agenda 21. Qui a fianco viene proposto il caso di Desenzano, la
cui Amministrazione è orientata a sostenere iniziative edilizie
eco-compatibili e annuncia che provvederà a modificare il regolamento
edilizio.
Le occasioni, soprattutto per i Comuni maggiori, quelli che superano i
diecimila abitanti, non mancheranno per approfondire, insieme ad altri enti
ed istituzioni, una materia che promette di destare un’attenzione sempre
maggiore anche tra i cittadini della città e della provincia cui il
bene-casa sta particolarmente a cuore.
Si annuncia un convegno in programma il 3 e 4 febbraio 2006 dedicato proprio
alle prospettive dell’edilizia eco-compatibile, alle regole che possono
essere condivise da tutte le parti interessate, facili da applicare e tali
da consentire obiettivi che sono concretamente alla portata.
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