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economia pag. 8
In un documento congiunto le proposte e le sottolineature dei leader di dieci associazioni di categoria della provincia
«Csmt, ecco le nostre priorità»
Subito il confronto tra enti realizzatori e rappresentanti delle aziende

Centro servizi multisettoriale e tecnologico (Csmt): dieci associazioni imprenditoriali scendono in campo. Lo fanno con un documento congiunto messo a punto dai presidenti di Associazione industriale bresciana, Associazione commercianti (Confcommercio), Collegio Costruttori edili, Confartigianato, Confederazione italiana agricoltori, Confederazione nazionale artigianato, Confesercenti, Federazione autotrasportatori italiani, Lega nazionale cooperative e Unione provinciale agricoltori. Un testo con osservazioni e proposte. Prende spunto dalle conclusioni della Conferenza degli Stati generali e si concentra sugli scenari futuri delineando un progetto sulle finalità del Centro servizi e sugli assetti societari di gestione e governance dello stesso. La presa di posizione delle associazioni - che propongono come priorità lapertura di un Tavolo tra gli enti realizzatori del Centro e le categorie rappresentative del mondo delle imprese - è stata inviata al vicepresidente della Regione Lombardia, Viviana Beccalossi, al presidente della Provincia di Brescia, Alberto Cavalli, al sindaco di Brescia, Paolo Corsini, al presidente della Camera di Commercio, Francesco Bettoni e al rettore dellUniversità Statale di Brescia, Augusto Preti, cioè ai promotori della Conferenza sugli Stati generali. Ecco il testo del documento.
Con riferimento ai contenuti delle analisi e delle proposte per lo sviluppo dell'economia e della società bresciana, presentate dal Comitato promotore degli Stati Generali in occasione del Convegno del 25 gennaio scorso, le associazioni imprenditoriali - Associazione Commercianti-Confcommercio, Associazione Industriale Bresciana, Collegio Costruttori Edili, Confartigianato, Confederazione Italiana Agricoltori, Confederazione Nazionale Artigianato, Confesercenti, Federazione Autotrasportatori italiani, Lega Nazionale Cooperative e Mutue e Unione Provinciale Agricoltori - ritengono di dover esprimere il proprio apprezzamento per l'efficace lavoro di sintesi effettuato a seguito delle numerose e articolate istanze emerse nella fase di ascolto e di raccolta delle informazioni e delle documentazioni prodotte dai vari soggetti interpellati. In particolare, ritengono di esprimere condivisione per le cinque Azioni declinate nel documento di sintesi della conferenza degli Stati Generali: esse rappresentano, infatti, una corretta , ancorché non esaustiva, «lettura» delle «emergenze» economiche e sociali della nostra provincia e prefigurano la possibilità di agire in tempi relativamente rapidi per avviare iniziative concrete. Tra le Azioni, peraltro, una, in particolare, non può non mobilitare immediatamente il mondo delle imprese e, quindi, le Associazioni che le rappresentano. Il riferimento è all'Azione 2 riguardante «Innovazione e trasferimento tecnologico». In essa, infatti, vengono descritte e declinate iniziative che, per concretezza e determinazione dei soggetti proponenti, potrebbero essere realizzate in tempi realmente molto rapidi e, laddove non fossero correttamente impostate sin dalle fasi nascenti, potrebbe risultarne compromesso il raggiungimento di quegli obiettivi ampiamente condivisi. Appare, pertanto , opportuno individuare alcuni elementi di fondo su cui approfondire il dibattito.
1. Le finalità del Centro Servizi Multisettoriale e Tecnologico. Le Associazioni imprenditoriali hanno più volte espresso apprezzamento nei confronti del Centro Servizi: esso costituisce, infatti, un giusto vanto per tutti coloro, ed in particolare per l'Università, che l'hanno proposto e ne hanno curato la realizzazione. Indubbiamente la realtà scientifica, economica e imprenditoriale bresciana non poteva non dotarsi di un «luogo» in cui poter dare corpo ad un impegno proattivo in materia di ricerca ed innovazione tecnologica. È altresì fuori di dubbio che tale «luogo» debba avere nell'Università il proprio riferimento naturale non solo fisico-logistico, ma anche culturale e scientifico. E pur tuttavia le sfide sempre più ardue della globalizzazione, della produzione e dei mercati non possono non condurci ad affermare con chiarezza che il punto cardinale cui orientare le attività del Centro Servizi deve essere quello costituito dal mondo delle imprese. Le finalità del Centro Servizi dovranno, pertanto, essere esplicitamente rivolte al più ampio soddisfacimento delle esigenze delle imprese, sia accogliendone le istanze già giunte a maturazione, sia stimolandone di nuove, sia valorizzandone la dimensione di sistema e di collaborazione tra imprese e tra imprese e territorio. A tali fini si ritiene utile, anzi necessaria, una attenta e specialistica fase di ricognizione preventiva delle istanze tecnologiche delle imprese bresciane dalla quale far emergere, con il più ampio contributo di pensiero, un giudizio ancor più solido circa la validità del «modello a dominanza di impresa» rispetto a quello «a dominanza di ricerca». Altrettanto utile ed opportuna risulterebbe essere una ricognizione a più ampio raggio delle esperienze già svolte da altri analoghi Centri Tecnologici, in Italia e all'estero: errori potrebbero essere evitati, ma soprattutto virtù potrebbero essere adottate.
2. La Società di gestione e la governance del Centro servizi Come diretta, immediata e coerente conseguenza di quanto testè esposto circa le finalità, si ritiene che la Società di gestione e la governance del Centro dovranno ancor di più esplicitare la centralità del mondo delle imprese nella sua veste di destinatario finale della «mission» strategica del Csmt. Questo obiettivo non necessariamente potrà essere raggiunto con una predominanza di quote di capitale sociale ma, all'opposto, non potrà essere condivisa ed accettata una presenza marginale del mondo delle imprese nella compagine sociale e soprattutto nella governance. Anche in questo caso pare, pertanto, utile ed opportuna una specifica verifica su quale possa essere un giusto punto di equilibrio tra le comprensibili e condivisibili esigenze dei soggetti ideatori e realizzatori del Centro e quelle di effettiva partecipazione alla definizione degli indirizzi strategici da parte del mondo delle imprese. Laddove tale punto di equilibrio non fosse ricercato, prima ancora che realmente trovato, si potrebbe verificare un non pieno riconoscimento delle capacità del Centro di rispondere adeguatamente, con efficienza e tempestività, alla «domanda» delle imprese, con il rischio che le stesse siano costrette a rivolgersi altrove.
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