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La Cassa assistenziale paritetica edile festeggia i 60 anni dalla fondazione. I numeri confermano un settore in salute

La «Cape» entra nella storia

Record assoluto di iscritti: a novembre 2005 occupati oltre quota 17 mila
 

La Cassa assistenziale paritetica edile (Cape) di Brescia entra nella storia. Festeggia i sessant’anni dalla fondazione con una pubblicazione celebrativa (vedi articolo a lato) ma, soprattutto, traghetta i suoi iscritti, proprio nel 60°, verso un traguardo mai toccato in precedenza. Un record di iscritti alla Cassa: nel mese di novembre dell’anno scorso gli operai occupati nel settore edile in provincia di Brescia hanno sfondato quota 17 mila unità.
I numeri. «Sono numeri storici - ha spiegato ieri il vicepresidente della Cape Antonio Lazzaroni insieme al direttore Dario Paroni -, soprattutto se si considera che al giorno d’oggi l’apporto del lavoro umano, in questo settore, ha un’incidenza molto ridotta rispetto a quanto avveniva in passato». Ma i numeri sono lì, a dimostrare che il settore edile a Brescia, nonostante tutto, tira ancora.
«Solo in città - ha spiegato il presidente Alberto Silvioli - si registrano ancora 450 mila metri quadrati di intermediazioni all’anno, mentre oltre 36 mila bresciani, come hanno confermato alcune recenti indagini immobiliari, sono in cerca di casa. Sono numeri veramente importanti».
Nello scorso esercizio (va da ottobre a settembre) le aziende iscritte e attive sono state complessivamente 4.210, con una media mensile pari a 3.422 unità. Nel mese di gennaio 2006, ultima rilevazione disponibile, le imprese attive sono 3.414, per una media da ottobre a gennaio di 3.460, l’1,38% in più rispetto al corrispondente periodo precedente (3.413 imprese). Per quanto riguarda il numero di lavoratori attivi è passato, a gennaio 2006, da 16.080 a 16.684, con una media di 16.829 nel periodo gennaio-ottobre, in crescita del 3,41%. Alla fine dell’esercizio 2005 gli operai occupati erano 23.818, per una media mensile di 16.440 (16.102 nel 2004).
La crescita. «Il dato di incremento, compreso il record delle 17 mila unità - ha aggiunto Antonio Lazzaroni - può essere letto in modo ambivalente. L’incremento può infatti essere interpretato anche come un successo del processo di regolarizzazione in corso». Il recente debutto dell’obbligatorietà per il Durc, il documento unico di regolarità contributiva, senza il quale non è possibile partecipare ad appalti e avviare qualsiasi tipo di lavoro edile, «ha contribuito a favorire questo processo». E’ dal 1998, comunque, che la Cape registra un aumento della manodopera.
Cresce infine anche l’imponibile salariale, passato dai 195 milioni del 2005 ai 206,590 milioni dell’anno scorso. Da ottobre a gennaio il totale denunciato è stato pari a 70,785 milioni, in crescita del 5,76% sul corrispondente periodo precedente.
Matteo Meneghello



Il presidente della Cape, Alberto Silvioli

 


Il direttore, Dario Paroni