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cronaca pag. 12

- Il comitato


Associazioni a guardia dei progetti

I tre anni e mezzo di ritardo della Brebemi sono solo l’episodio più eclatante, la punta dell’iceberg. Ma è tutta la situazione della viabilità bresciana che fa acqua. Le organizzazioni di categoria bresciane non lo dicono da ieri. Ma sono stanche di lanciare allarmi e non vedere un metro di asfalto. Così giocano una nuova carta: un comitato di dieci associazioni che sia il cane da guardia delle istituzioni degli enti che debbono realizzare le grandi opere. Il nuovo organismo - vi si condensa l’attività congiunta delle dieci organizzazioni imprenditoriali che da un paio di anni si muovono unitariamente su alcuni grandi temi provinciali - è stato tenuto a battesimo ieri in un convegno organizzato dall’Aib nella sede di Isfor 2000.
Si sono ascoltate le doglianze già echeggiate negli Stati generali. Una viabilità insufficiente fa arrivare le merci in ritardo e questo comporta il decollo dei costi e mette fuori gioco l’industria bresciana dai mercati. Insomma, è la perdita della concorrenzialità, tanto più grave perchè questi fattori di freno si inseriscono in un quadro congiunturale e strutturale dell’economia italiana non proprio florido. È questo il senso della premessa che ha mosso le aziende a dare vita a questo comitato. Il comitato vigilerà a tutto campo - Brebemi e autostrada di Valtrompia, ma anche corda molle e viabilità valsabbina - «e lo faremo senza fare sconti ad alcuno», avverte Franco Tamburini, presidente dell’Aib.
Ferruccio Rossi Thielen di Ascom ha ricordato le ricadute negative sul turismo: «Guardate come il potenziamento dell’aeroporto con i voli per Londra ha incrementato le presenze degli inglesi. Ma appena si mettono in strada i turisti sono scoraggiati e esasperati».
Da Giuliano Campana, presidente del Collegio costruttori un’altra faccia del disagio: «Se le betoniere camminano a passo di lumaca il calcestruzzo perde di consistenza con gli effetti immaginabili». Gianmaria Rizzi (Confartigianato) chiarisce con i numeri la posizione degli artigiani: «Da una recente indagine emerge che il 75 per cento confessa: la viabilità in ginocchio è responsabile di costi più alti». E per Andrea Rossetti del Cna, «hanno voglia le imprese di investire come hanno fatto in questi anni in innovazione, se poi i risultati si perdono per strada» detto nel senso letterale del termine.
«I negozi - avverte Alessio Merigo di Confesercenti - sono molto penalizzati: non possono delocalizzare e l’accessibilità per loro è vitale». Accorato l’appello di Antonio Petrogalli del Fai: «Gli autotrasportatori chiedono solo di poter trasportare le merci dell’economia bresciana: ma non lo si può fare ad una media di 25 chilometri all’ora come succede adesso». Infine la Legacoop: «Viabilità inadeguata - sostine Magda Nassa - è una condanna all’isolamento nel mondo globale». e.b.