Pollonio: «Contro il dramma degli infortuni sul lavoro bisogna agire sin dalle scuole»
Il cantiere in cui lunedì si è verificato il quinto incidente mortale sul lavoro del mese di maggio
Alessandro Carini
BRESCIA
Cinque morti sul lavoro dallinizio del mese, contabilità spiccia di un tragedia enorme, punta delliceberg di un problema che affligge la nostra provincia come e più della regione. Sono i numeri di quello che Aldo Pollonio, presidente del Comitato paritetico territoriale per la sicurezza dei lavoratori, definisce «un grossissimo problema, un tributo pesantissimo che non è giusto si debba pagare».
Lorganismo presieduto da Pollonio, istituito più di trentanni fa, è composto da imprenditori edili e da rappresentanti dei tre sindacati confederali; alle sue dipendenze operano tecnici che girano tra i cantieri ed aiutano le imprese a studiare e predisporre sistemi di sicurezza. È insomma un osservatorio privilegiato sul problema della sicurezza nei cantieri.
«Nel nostro settore - spiega Pollonio - si stanno facendo sforzi notevoli per ridurre il più possibile il rischio infortuni. I cantieri oggi hanno sempre più unimpostazione industriale, per cui certe "artigianalità" che espongono a rischi ulteriori sono state un po ridotte. Certo, il problema rimane, in particolare nelle imprese più piccole».
Che fare? «Le regole ci sono, le leggi si stanno applicando, ora bisogna insistere sul versante della cultura della sicurezza. Fortunatamente non vedo sul tema quella sorta di indifferenza che si percepiva tanti anni fa, ma questa cultura deve notevolmente crescere anche tra gli operai ed i muratori stessi».
«Come Comitato - continua Pollonio - stiamo distribuendo una nuova pubblicazione sui temi della sicurezza, rivolta direttamente ai lavoratori. Tra poco ne distribuiremo una pensata per i lavoratori extracomunitari, realizzata in diverse lingue, per venire incontro agli oggettivi problemi che gli stranieri incontrano, sia per le difficoltà linguistiche, sia per le diverse metodologie di lavoro che si applicano in Italia rispetto ai Paesi di origine».
Ma questa azione informativa e di sensibilizzazione deve dispiegarsi anche in un momento precedente, partendo dalla scuola: «Su questo versante registro con favore lattività dellAmministrazione provinciale, che ha commissionato specifici spot trasmessi dalle televisioni e pubblicati sui giornali locali. Già da mesi, poi, il nostro Comitato ha iniziato una serie di incontri nelle scuole, nei quali parliamo dei comportamenti da adottare ai fini della sicurezza, sia nel quotidiano, sia nel mondo del lavoro.
«Teniamo anche dei corsi nelle scuole superiori, in particolare negli istituti
per geometri. Mi auguro che questa opera di sensibilizzazione venga svolta
direttamente dalle scuole stesse ed anche dalle università, per inculcare sin
dalla giovane età la cultura della sicurezza».