Imprese bresciane deboli per indebitamento e sottocapitalizzazione. Rendimenti ok
I lavori del convegno al Collegio Costruttori sono stati seguiti da un folto pubblico
Giuliano Campana
Erminio Bissolotti
BRESCIA
Il comparto edile bresciano si prepara ad accogliere la normativa prevista da «Basilea 2» potendosi vantare di una forte crescita del settore. Giudizio che trova conferme nel trend della redditività, sostenuta da un consistente fatturato e da rilevanti ricavi di gestione. Non è però tutto oro quel che luccica ed è venuto il momento, per gli imprenditori edili della nostra provincia, di dare la dovuta importanza oltre che alla gestione produttiva, anche al coordinamento delle attività amministrativa e finanziaria, proprio per non patire alcuni requisiti ritenuti di fondamentale importanza dal comitato svizzero che regola la concessione del credito. Questo è quanto è emerso dal convegno organizzato dal Collegio dei costruttori edili che, come ha detto il presidente, Giuliano Campana, «si è energicamente battuto per poter illustrare alle imprese edili bresciane i rischi e le opportunità derivanti dallapplicazione degli accordi di Basilea».
Qual è la soluzione per vincere la sfida del rating? Secondo Antonio Porteri, docente di economia delle aziende di credito allUniversità di Brescia, «una maggiore attenzione va attribuita allandamento del rapporto con la propria banca, che devessere gestito non solo nellottica del controllo delle valute e dei tassi, bensì bisogna tener sotto controllo anche la regolarità dei rientri, gli sconfini, i ritardati pagamenti. Ed è necessario dotarsi di sistemi di gestione dei flussi di cassa che ottimizzino la dinamica dei flussi con e fra le banche finanziatrici». Le imprese edili bresciane sono fortemente indebitate e gravano di unesposizione del debito a breve verso le banche.
«I quozienti di liquidità registrano un tendenziale miglioramento negli ultimi anni analizzati - ha reso noto Renato Camodeca, autore dellanalisi effettuata dallAnce - ma i valori sui quali si attestano risultano nettamente inferiori rispetto ai parametri di riferimento determinati con la prassi professionale».
Evidente, dunque, una gestione finanziaria che ha difficoltà a generare un cash flow operativo conveniente e un flusso di cassa totale positivo e ciò non fa altro che aumentare la crescita dellindebitamento finanziario netto.
Le imprese edili di Brescia riflettono i valori nazionali della struttura (o dimensione) media aziendale e della forma giuridica prevalente nel settore: ben il 75% delle aziende sono ditte individuali o società di persone. Inoltre, analizzando i dati aggregati dei bilanci 2001-2005 delle aziende associate al Collegio dei Costruttori Edili si evidenziano alcuni fattori di debolezza ai quali si ricollega un andamento generale delledilizia, tuttaltro che favorevole, quantomeno in termini di ciclicità e di stagionalità.
«Basilea 2 stabilisce nuove regole per ciò che riguarda la concessione del credito dalle banche verso le imprese. Qui inizia una nuova sfida per le aziende edili» ha sottolineato Cinzia Dabrassi, docente della facoltà di Economia «e ciò comporta di dover valorizzare i punti di forza delle proprie imprese offrendo alle banche un quadro informativo completo, chiaro e trasparente che ne esalti le potenzialità ed influisca positivamente sulla definizione del rating».