Edizione: 20/10/2006   testata: Giornale di Brescia   sezione:ECONOMIA
«Provvedimenti che rischiano di paralizzare il comparto delle costruzioni»  
Marco Zandonà (a sx) con il presidente del Collegio, Giuliano Campana
Marco Zandonà (a sx) con il presidente del Collegio, Giuliano Campana
BRESCIA - «I costruttori bresciani sono contrariati e preoccupati, gravemente preoccupati, per le pesanti ricadute che le misure fiscali previste dal decreto Bersani e dalla Legge Finanziaria avranno sul settore». Non ha dubbi il presidente del Collegio Costruttori di Brescia, Giuliano Campana: decreto Bersani e Finanziaria rischiano di frenare, e non poco, il comparto delle costruzioni. Ieri, in apertura dei lavori del convegno tecnico organizzato nella sede del Collegio in via Foscolo proprio per approfondire i contenuti dei due testi, Campana ha aggiunto: «Ciò che sorprende prima di ogni altro aspetto è che dall’intervento del Governo emerge una chiara linea punitiva, una acredine direi, nei confronti del settore edile, che crea forti e motivate preoccupazioni. Si pensi alla nuova disciplina in tema di detraibilità Iva che in talune ipotesi penalizza le sole imprese edili. L’imposta ipocatastale del 4% su tutte le compravendite di immobili non abitativi e l’innalzamento della tassazione, dall’1 all’11 per cento, sul trasferimento della quasi totalità degli immobili inseriti in piani urbanistici particolareggiati, hanno già determinato l’arresto di alcune iniziative per l’improvviso aumento degli oneri finanziari che, solo in parte, il mercato potrà sostenere».
«Altro punto dolente - prosegue Campana - è l’appesantimento del mercato delle compravendite di immobili ultimati da oltre quattro anni. In questo caso il maggior onere fiscale è davvero esorbitante e ingiustificato. A ciò si aggiunga che, in queste ipotesi, è prevista l’indetraibilità dell’Iva, già pagata e compensata. E come se tutto ciò non bastasse si annunciano a breve le previste variazioni dei versamenti Iva e le problematiche verifiche di regolarità inerenti i subappaltatori».
«Per finire è alle porte una finanziaria che, tra prelievi del Tfr, inasprimenti e accanimenti fiscali, ritardi nei pagamenti da parte degli enti appaltanti per verificare le cartelle esattoriali, l’indeducibilità del costo delle aree ai fini dell’ammortamento dei fabbricati strumentali, completerà questo autentico salasso. Al di là del giudizio politico sull’attività del Governo, giudizio che, non mi stanco di ribadire, è assolutamente negativo, rimane un dato essenziale: il decreto Bersani è Legge dello Stato, più precisamente è la Legge n. 248 del 2006, e dunque, per quanto sgradita e criticabile, va applicata. Nella speranza che, anche grazie ad una più incisiva azione dell’Ance, possa presto essere modificata».