giovedě 30 novembre 2006 economia pag. 8

Finanziaria e critiche/1.

 Le sottolineature del Collegio al Premier

Collegio, doppio attacco

«Troppa acredine verso il settore. Infrastrutture: basta parole»

Due questioni: sono quelle che il presidente del Collegio Costruttori di Brescia, Giuliano Campana, avrebbe voluto porre al presidente del Consiglio dei Ministri, Romano Prodi, riguardo la Finanziaria. L’agenda predisposta per la visita a Brescia non ha permesso ai costruttori bresciani di incontrare direttamente il premier. Questo, tuttavia, non impedisce alla categoria di evidenziare due questioni.
«La prima - si legge in una nota - è l’acredine con la quale è trattata l’imprenditoria edile sia nel Decreto Bersani-Visco sia nella Finanziaria. Vi è evidentemente la convinzione che gli imprenditori edili siano i principali evasori fiscali e, a loro venga addossata la responsabilità delle inefficienti scelte in materia di lotta all’economia sommersa. Viceversa le aziende edili, a Brescia come in Italia, sono state le uniche a garantire buoni livelli di crescita e creare posti di lavoro».
Il secondo tema è quello, già evidenziato dall’intera società bresciana al ministro Antonio Di Pietro, della necessità di infrastrutture. «Lascia quantomeno perplessi che le parole ottimistiche del ministro non sempre abbiano trovato adeguato riscontro nelle successive dichiarazioni - sottolinea la nota del Collegio Costruttori -, ad esempio, di dirigenti dell’Anas».