LO SVILUPPO COMMERCIALE IN LOMBARDIA - PROGRAMMA TRIENNALE 2006-2008
La
Regione Lombardia fornisce le linee guida per lo sviluppo del sistema
commerciale lombardo attraverso il Programma triennale per lo sviluppo del
settore commerciale, approvato con DCR VIII/215 dell’8 ottobre 2006, pubblicato
sul 3° Supplemento Straordinario al BURL n. 42 del 20 ottobre 2006. La regione
stessa demanda a successive delibere di Giunta il compito di fissare i termini
applicativi per cui potranno essere sviluppati questi
indirizzi.
In
particolare, il Programma delinea:
-
lo scenario di sviluppo del sistema commerciale lombardo per il prossimo
triennio, anche ad orientamento dell’attività degli enti locali;
-
gli obiettivi generali da perseguire nel triennio 2006-2008;
-
gli indirizzi per lo sviluppo e la qualificazione della rete commerciale;
-
i criteri generali per l’autorizzazione delle grandi strutture di vendita;
-
gli indirizzi per la regolamentazione del settore commerciale.
Si
richiamano di seguito gli elementi di maggiore interesse per il settore.
Si confermano i sei ambiti territoriali già definiti
nel precedente Programma triennale per il commercio sulla base delle
caratteristiche della rete commerciale e delle caratteristiche geografiche,
economiche e sociali: ambito commerciale metropolitano; ambito di addensamento
commerciale metropolitano; ambito della pianura lombarda; ambito montano;
ambito lacustre; ambito urbano dei capoluoghi. Per ogni ambito sono definiti specifici indirizzi di
riqualificazione e sviluppo.
La
Regione con il nuovo Programma triennale ha stabilito di perseguire obiettivi
di riqualificazione e razionalizzazione della rete commerciale esistente, dopo
che l’incremento della consistenza dell’offerta commerciale complessiva
dell’ultimo decennio ha determinato il raggiungimento di uno standard
soddisfacente sia dal punto di vista quantitativo (dotazione di strutture di
vendita per abitante) che qualitativo (diversificazione delle strutture ed
assortimento delle merci). Sarà, pertanto, data priorità agli interventi mirati
a ridurre gli impatti sull’ambiente, sulla rete del commercio e sulla
funzionalità urbanistica a scala locale.
Particolare
attenzione sarà rivolta alla riqualificazione degli esercizi commerciali
all’interno dei centri storici, ed al rilancio del servizio commerciale nei
piccoli Comuni, nelle aree rurali e montane.
Il
Programma detta, inoltre, gli indirizzi per i Comuni per l’adozione di criteri
per il rilascio delle autorizzazioni all’esercizio dell’attività delle medie
strutture di vendita. L’autorizzazione di nuovi esercizi è competenza dei
Comuni che devono provvedere di intesa con la Regione alla definizione dei
criteri da usare in merito. Ai fini del rilascio delle autorizzazioni per
l’apertura di nuove strutture viene richiesta la
preventiva verifica che nell’area oggetto di intervento siano rispettati i
valori di concentrazione massima per l’inquinamento di suolo, sottosuolo, acque
superficiali e sotterranee come stabilito dalla normativa vigente in materia
ambientale.
E’
demandata ad un successivo atto di Giunta Regionale la specifica di tali
indirizzi ed è sottolineata la necessità che i Comuni coordinino la
programmazione commerciale con la pianificazione urbanistica, dando priorità
nella localizzazione delle medie strutture a quelle previste in aree urbane
dismesse o ad aree già destinate a grandi strutture di vendita e lasciate
libere da rilocalizzazioni.
Si
ipotizza, infine, l’adozione di procedure autorizzatorie specifiche per le
medie strutture inserite in interventi di programmazione negoziata, con la
possibilità di ricorrere alla Conferenza di servizi qualora la somma delle
superfici delle medie strutture previste equivalga o superi quella di una
grande struttura di vendita.
Si
forniscono precise indicazioni anche per le grandi strutture di vendita, per le
quali si prevede di limitare le nuove iniziative e l’ulteriore consumo di
suolo.
A
causa della notevole diffusione di grandi strutture di vendita avvenuta negli
ultimi anni, il Programma non fornisce nuovi obiettivi di sviluppo, esprimendo
così l’esigenza di una crescita ad impatto “zero” in termini di superfici e di
possibili esternalità negative. Saranno,
tuttavia, consentiti i processi di razionalizzazione ed ammodernamento da
conseguirsi mediante interventi che non richiedano
utilizzo di nuova superficie di vendita.
Questo
indirizzo non proibisce, comunque, l’apertura di nuovi insediamenti commerciali
con superficie uguale o superiore ai 15.000 mq: la loro approvazione viene tuttavia subordinata al ricorso a strumenti di
programmazione negoziata capaci di valutare l’insediamento in una logica di
progettualità integrata.
E’
demandato alla Giunta Regionale, sentita la Commissione consiliare competente,
il compito di definire i criteri per la valutazione della compatibilità e
sostenibilità delle grandi strutture di vendita inserite in strumenti di
programmazione negoziata o in Piani d’area o altri progetti di rilievo
regionale.
Si
chiarisce che in nessun caso sono previsti automatismi né atti dovuti da parte
di Regione, Provincia e Comuni al rilascio delle autorizzazioni.
La
valutazione delle domande per l’apertura o la modificazione di grandi strutture
è sottoposta alle seguenti verifiche:
-
esame di ammissibilità della domanda;
-
verifica di compatibilità mediante valutazione integrale di impatto;
-
verifica delle condizioni di sostenibilità dell’intervento in relazione al
contesto socio-economico, territoriale ed ambientale di riferimento.
Le
domande di autorizzazione (sia per nuove strutture che per interventi sull’esistente)
devono essere corredate da un Rapporto di impatto che indichi la compatibilità
commerciale del nuovo insediamento, quella urbanistico-territoriale e quella
ambientale; tali condizioni di compatibilità devono sussistere al momento del
rilascio dell’autorizzazione.
Il
Rapporto deve essere redatto da tecnici qualificati nelle diverse aree di
elaborazione, sulla base di dati certificati e qualificati nella
fonte di rilevazione, secondo modalità che saranno indicate dalla Giunta
regionale con apposito provvedimento di disciplina attuativa.
Anche
in questo caso il Programma prevede, ai fini del rilascio delle autorizzazioni
per l’apertura di nuove strutture, la preventiva verifica che nell’area oggetto
di intervento siano rispettati i valori di concentrazione
massima per l’inquinamento di suolo, sottosuolo, acque superficiali e
sotterranee come stabilito dalla normativa vigente in materia ambientale.
La
regolamentazione puntuale del procedimento per il rilascio delle autorizzazioni
per le grandi strutture di vendita è affidata a successivo atto della Giunta
Regionale.
Il
Programma assegna un ruolo importante agli Enti locali: Province e Comuni si
esprimeranno sia nella fase di indirizzo programmatico sia nell’esame delle
domande di autorizzazione per gli insediamenti della grande distribuzione in
sede di Conferenza dei Servizi, per valutare la compatibilità con riferimento
agli elementi attinenti alle competenze esercitate.
Una
particolare attenzione è, inoltre, rivolta alla valorizzazione dei negozi
storici e all’incentivazione della sinergia tra commercio e turismo.
Al
Programma triennale saranno correlati successivi provvedimenti di disciplina
attuativa per la completa definizione del nuovo quadro di riferimento
normativo, tra i quali si ricordano anche gli indirizzi per la programmazione
urbanistica del settore commerciale.
Fino
all’approvazione di tali provvedimenti restano in vigore le disposizioni
contenute nel Programma Triennale per lo sviluppo del settore commerciale
2003-2005 (DCR 30 luglio 2003, n°VII/871) e le
relative modalità attuative.