DETRAZIONE
41% - PROCEDURA PER IL RIMBORSO IRPEF AI LAVORATORI DIPENDENTI E AI PENSIONATI
La
detrazione dall'imposta sul reddito delle persone fisiche, pari al 41 per cento
delle spese sostenute dai possessori e detentori di immobili residenziali per
la realizzazione di interventi di manutenzione, restauro e ristrutturazione, si
applica all'imposta lorda e fino al suo ammontare.
Pertanto,
presupposto per la sua applicazione è che il contribuente abbia in ciascun anno
in cui decide di ripartire la detrazione un "debito d'imposta" almeno
pari all'importo della detrazione.
Se,
per esempio, la spesa sostenuta è di 150 milioni IVA compresa, spetta al
dipendente o al pensionato una detrazione di 61 milioni e 500 mila lire
(appunto il 41 per cento di 150 milioni); questo importo può essere detratto, a
scelta, in cinque anni (e dunque in tal caso per ogni anno la detrazione è pari
a 12 milioni e 300 mila) oppure in dieci anni (e allora ogni quota è pari a 6
milioni e 150 mila).
Ne
consegue che il contribuente potrà sfruttare totalmente l'agevolazione, per
ogni anno in cui si ripartisce la detrazione, soltanto quando abbia pagato
nell'anno interessato un'imposta almeno uguale o superiore all'importo della
quota annuale di detrazione.
I
lavoratori dipendenti e i pensionati, che hanno già versato tutta l'Irpef
durante l'anno in quanto la stessa viene trattenuta dal datore di lavoro o
dall'ente pensionistico, possono ricevere celermente il rimborso della
detrazione del 41% delle spese di ristrutturazione presentando il Mod.730.
Entro
il 15 gennaio 1999 (per i lavori effettuati nel 1998) i lavoratori dipendenti o
i pensionati dovranno pertanto comunicare al proprio datore di lavoro o ente
pensionistico di volersi avvalere dell'assistenza da parte di un C.a.a.f.
(Centro autorizzato di assistenza fiscale).
In
questo caso, la detrazione dell'imposta sarà rimborsata nella busta paga o
nella pensione erogate nel mese di giugno.
Infine,
per poter valutare in modo preciso la convenienza a chiedere il rimborso del 41
per cento in cinque oppure in dieci anni, bisogna prestare molta attenzione al
caso in cui si fruisca di altri oneri detraibili oltre a quello per le
ristrutturazioni. Le detrazioni per redditi di lavoro, per carichi di famiglia,
gli oneri detraibili per interessi passivi su mutui contratti per l'acquisto
della prima casa, quelli su premi per assicurazioni sulla vita ecc., riducono
l'ammontare dell'imposta dovuta. Potrebbero così ridurre parzialmente il
beneficio fiscale, dal momento che la detrazione si applica all'imposta
effettivamente pagata (quella perciò da cui sono già stati detratti gli oneri e
le detrazioni ricordate) fino alla concorrenza del suo ammontare con la
conseguenza che una eventuale eccedenza della detrazione rispetto all'imposta
andrebbe persa.