RIFORMA MERCATO DEL LAVORO -D.LGS 276/2003 - CONTRATTI DI INSERIMENTO - ASSUNZIONI
DI LAVORATRICI - D.M. 17 NOVEMBRE 2005 - CHIARIMENTI MINISTERIALI
Con
riferimento al contratto di inserimento per le donne lavoratrici, l’art. 54,
comma 1, lett. e), del Decreto Legislativo 10 settembre 2003, n. 276, prevede
la possibilità di assumere “donne di qualsiasi età residenti in una area
geografica in cui il tasso di occupazione femminile determinato con apposito
decreto del Ministro del lavoro …, sia inferiore almeno del 20 per cento di
quello maschile o in cui il tasso di disoccupazione femminile superi del 10 per
cento quello maschile”.
In
attuazione di tale norma, il Decreto ministeriale 17 novembre 2005, sulla base
dei dati statistici sull’occupazione e disoccupazione pubblicati dall’ISTAT, ha
stabilito che, per gli anni 2004, 2005 e 2006, le aree geografiche rientranti
nei parametri ora menzionati sono tutte le regioni e province autonome del
territorio nazionale.
Il medesimo
provvedimento ha altresì individuato le zone di cui all’art. 2, lettera f), del
Regolamento (CE) n. 2204/2002 del 5 dicembre 2002 (cioè le aree ad alto tasso
di disoccupazione nel cui ambito il personale femminile rientra di per sé nella
categoria dei “lavoratori svantaggiati”) nelle Regioni Lazio, Molise, Campania,
Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.
A questo
riguardo si ricorda che, ai sensi dell’art. 59, comma 3, del Decreto
Legislativo n. 276/2003, come modificato dal Decreto Legislativo 6 ottobre
2004, n. 251 e secondo quanto confermato dall’Inps con circolare n. 74 del 19
maggio 2006 e dall’Inail con nota del 6 luglio 2006, lo sgravio contributivo
del 25% è riconosciuto in maniera uniforme e generalizzata in tutti i casi di
assunzione con contratto di inserimento di personale femminile, mentre la
fruizione delle agevolazioni in misura superiore al 25% è consentita, alle
condizioni di cui al citato Regolamento (CE) n. 2204/2002, qualora sussistano i
requisiti della residenza della lavoratrice e dello svolgimento della
prestazione in una delle regioni sopra indicate.
Si segnala ora che il
Ministero del Lavoro, con nota prot. n. 25/I/0000228, dell’8 gennaio