mercoledė 28 marzo 2007 economia pag. 9

Il 10° rapporto di Scenari Immobiliari.
Nel 2006 in provincia incremento del 10%, ma si conferma la frenata del capoluogo. Scambiati circa 2 milioni di metri quadrati


Mattone: il giro d’affari vede i 2,5 miliardi

Prezzi in aumento del 5% in città, dell’8% negli altri Comuni. Bene il Garda, la Valtrompia rialza la testa

Un giro d’affari complessivo che sfiora i 2,5 miliardi di euro. Per Brescia è ancora febbre del mattone, ma non per tutti. Il mercato immobiliare residenziale locale nel 2006, ha registrato un incremento moderato rispetto agli anni precedenti, ma si conferma, per fatturato e compravendite, il secondo in Lombardia. Questo il quadro tracciato dalla 10ª indagine di Centredil-Ance Lombardia, in collaborazione con Scenari Immobiliari. Un rapporto che evidenzia, a livello lombardo, un giro d’affari scambia abitazioni per 25,7 miliardi, con un quota di investimenti in edilizia pari al 7,7% degli impieghi del Pil regionale, «dirottando» nel 2006 oltre 6,6 milioni in nuove costruzioni residenziali e altrettanti per edifici non residenziali, 6,9 milioni per manutenzioni e ristrutturazioni, nonchè 3,7 mld per l’ambito delle opere pubbliche.
A Brescia il giro d’affari complessivo a fine anno è arrivato a sfiorare i 2,5 miliardi di euro: si tratta di un incremento su base annua superiore al 10%, che nella graduatoria lombarda posiziona il mercato bresciano a pari merito con quello Bergamo, con un tasso di crescita secondo solo a quello di Lodi. Alla formazione del dato hanno contribuito per il 68,5% i comuni della provincia (63,8% nel 2005) e, solo per il restante 31,5%, il capoluogo, sceso di ben 4,7 punti percentuali. Aumentano gli scambi su tutto il territorio, principalmente in provincia, dove la domanda di casa si è mostrata più sostenuta. Nei 12 mesi dell’anno sono stati trasferiti circa 2 milioni di mq, di cui circa 1,5 milioni nella provincia e 420 mila a Brescia.
«Analizzando puntualmente gli ambiti territoriali - si legge nell’indagine - si nota una sempre più marcata differenziazione fra il mercato cittadino, che mostra segnali di stagnazione, e quello provinciale, con maggiore dinamicità. A Brescia, dopo un decennio di crescita continua, il giro d’affari nel comparto residenziale realizza, infatti, il primo dato negativo, -4%, accompagnato da una sostanzialmente stabilità delle compravendite sui livelli del 2005. Alla base di questi risultati si registrano, anche per il 2006, incrementi dei valori di mercato degli immobili su tutto il territorio, ma più precisamente del 5% nel capoluogo e dell’8% nel resto della provincia. Nel 2006 il valore medio al metro quadrato per un immobile di pregio in zona centrale oscillava intorno ai 3.750 euro, mentre per gli immobili nelle zone semicentrali e periferiche le quotazioni hanno raggiunto rispettivamente quota 2.550 e 1.750 euro».
Il trend in crescita continua dei prezzi degli immobili residenziali, secondo la tesi dell’indagine, ha condizionato la domanda, modificando i comportamenti degli acquirenti. A Brescia città la domanda residenziale ha modificato negli ultimi anni la sua struttura tradizionale e, alle famiglie consolidate, che si confermano come target principale di acquirente, si sono aggiunti in parte i single, sempre più interessati a immobili residenziali di piccolo taglio, in contesti di buon livello qualitativo e, in parte gli immigrati, i quali si rivolgono al mercato dell’usato, localizzato nelle fasce più periferiche.

Matteo Meneghello