|
giovedě 5 aprile 2007
economia pag. 9
-
UN FENOMENO IN CRESCITA
Un settore sempre più straniero313 ditte con titolare non italiano
Ledilizia bresciana parla sempre più straniero, anche tra gli imprenditori, tanto che nella modulistica e nei documenti della Cape di Brescia è diventata consuetudine la traduzione in albanese, arabo, rumeno, serbo, croato, francese e inglese. Una «presenza», quella in arrivo da oltre confine, che ha un peso non indifferente sul totale: «I lavoratori stranieri sono 8.076, vale a dire un terzo della forza complessiva - precisa Alberto Silvioli -. E non bisogna pensare che si tratti solo di bassa manovalanza: bene 313 imprese iscritte che hanno un titolare che non è italiano. A Milano è stato già effettuato il sorpasso, anche a Brescia il destino è ormai questo». Cantieri sempre più stranieri e in grado di reggere il confronto: «Non sono pochi gli esempi di imprese ben organizzate e competitive - conferma Silvioli -. La professionalità non manca soprattutto fra rumeni e albanesi che vantano una buona capacità tecnica e un approccio imprenditoriale che si avvicina al nostro. Gli africani, in genere, trovano spazio soprattutto come manovali». Secondo i dati della Cape di Brescia, tra i lavoratori di nazionalità estera iscritti nellesercizio finanziario 2006 letnia più numerosa è lalbanese (2.185 lavoratori); a seguire marocchini (1.479), rumeni (1.087) e ex jugoslavi (910). Tunisini ed egiziani valgono, rispettivamente, 500 e 283 unità, mentre gli indiani sono 186. A livello di integrazione non ci sono problemi: «La Cape ha deciso di relazionarsi nella lingua madre per quanto riguarda alcune comunicazioni - conclude il presidente Silvioli - proprio per favorire lintegrazione, un gap che si sta superando agevolmente».c.m.
|
|