giovedě 5 aprile 2007 economia pag. 9

La Cassa archivia ancora un anno di crescita a conferma dello stato di salute dell’edilizia. Imponibile salariale oltre i 100 mln


La Cape sfonda un altro muro


L’effetto regolarizzazione spinge gli iscritti a 19.147 unità: nuovo record

Una crescita ininterrotta del settore, e un nuovo record sul fronte degli iscritti, che sfonda quota 19 mila unità, grazie a un processo di regolarizzazione ormai irreversibile. La Cape (Cassa assistenza paritetica edile) presenta il bilancio dell’esercizio finanziario 2006, e ancora una volta i numeri testimoniano lo stato di salute di un comparto che da oltre un decennio fa «da traino» all’intera economia, provinciale e nazionale. A illustrare i numeri dell’annata (da ottobre 2005 a settembre 2006) ci hanno pensato, ieri, il presidente della Cape di Brescia Alberto Silvioli, il vicepresidente Francesco Cisarri e il direttore della Cassa, Enrico Parmiani.
«Archiviamo un esercizio positivo - ha detto Silvioli -. I dati confermano che la crescita che si sta evidenziando da un decennio continua, e che il settore sta dimostrando una importante tenuta, foriera di stabilità. Nel 2006 si evidenzia un imponibile salariale in crescita dell’8% rispetto all’esercizio precedente, passato da 82,277 milioni a 87,146 mln. E questo trend prosegue anche nel 2007: alla fine di febbraio di quest’anno l’incremento è stato notevole del 23,21%, raggiungendo quota 107,376 mln». Le imprese attive nell’anno sono state 4.448, con 939 imprese nuove iscritte e 701 cessate. Gli operai nuovi iscritti sono stati 8.236, su un totale iscritti a fine esercizio di 25.214, per una media di 17.381, salita a quota 19.147 ala fine di febbraio. Gli impiegati iscritti alla Cape sono 603. Infine, le prestazioni assistenziali effettuate dalla Cape nell’anno 2006 sono state complessivamente 27.679.
L’incremento di alcuni dati, come hanno evidenziato i vertici del Cape, non è direttamente collegato all’incremento del lavoro. «Il processo di lenta emersione del sommerso è sempre più ampio - ha detto Silvioli -. E’ cambiata la mentalità di alcune imprese, anche perché ci troviamo in presenza di alcuni strumenti legislativi, come il Durc, il Documento unico di regolarità contributiva, che è in grado di attestare la regolarità contributiva di tutti gli enti, e che ha fornito maggiore chiarezza. Il Cape ha dovuto strutturarsi per rispondere alle richieste di certificati, una media di 900 al mese».
Anche Francesco Cisarri ha sottolineato l’importanza del Durc, aggiungendo che «gli strumenti di controllo attuati dalla categoria e il contributo del decreto Bersani sono stati fondamentali. Il passaggio del numero di operai occupati, da 16.865 a 19.147 (+13,53%) nel periodo da ottobre a febbraio dei due ultimi esercizi non è giustificabile solo analizzando l’andamento del lavoro: è chiaro che in questo caso una percentuale di sommerso è stata regolarizzata». Il presidente Silvioli ha infine sottolineato i numeri del mercato immobiliare bresciano: «Secondo i dati di Centredil, nel 2006 il residenziale ha registrato un giro di affari di 2,5 mln, con il 68,5% delle intermediazioni in provincia. In un anno sono stati trasferiti circa 2 milioni di mq».
Cesare Mariani