venerd́ 04 maggio 2007  economia pag. 9



I vertici del Collegio Costruttori presentano l’assemblea annuale. Il presidente Giuliano Campana verso la conferma

Edilizia, allarme lavori pubblici

«Il 2007 conferma la tenuta del settore. Crolla il comparto stradale»

Il barometro del settore edile continua a virare al bello. Nonostante i timori della «bolla», nonostante i recenti provvedimenti «punitivi» di natura tributaria e normativa, decisi dal Governo Prodi. A preoccupare non sono le costruzioni in senso stretto, ma gli appalti pubblici. Strade, ferrovie, grandi e piccole opere, che stentano a decollare, con gravi ricadute sull’intero Sistema Paese. E’ la fotografia del settore scattata dal Collegio Costruttori di Brescia, alla vigilia dell’assemblea che, nella giornata di domani, rinnoverà le cariche dell’organismo: il presidente uscente, Giuliano Campana, è in pole position per un nuovo mandato triennale, insieme alla sua «squadra», composta dai vicepresidenti Mario Parolini e Giuliano Paterlini. Anticipando i temi che saranno affrontati nella riunione di domani (rigorosamente a «porte chiuse») Campana ha sottolineato lo stato di salute del settore, comparto trainante per l’industria italiana ormai da quasi un decennio, come dimostrano anche i dati occupazionali: secondo la Cape (Cassa assistenziale paritetica edile) gli occupati nel settore hanno superato, in media l’anno scorso, quota 25 mila unità. «Il mercato immobiliare bresciano - ha detto Campana - ha prodotto nel 2006 fatturati in linea con l’anno precedente, che era stato valutato positivamente: anche il numero delle transazioni è conforme a quello dello scorso anno. Le previsioni per il breve-medio periodo - ha aggiunto il vice Paterlini - sono per una stabilizzazione dei valori, con un allungamento dei tempi di contrattazione, con volumi di produzione analoghi a quelli degli anni precedenti. Non ci attendiamo lo scoppio della bolla, come sta avvenendo in Spagna, ma un progressivo rallentamento».
Il settore, dunque, «tiene». Tutto questo, «nonostante la evidente e incomprensibile pesante linea punitiva nei confronti del settore edile - ha aggiunto Campana -, emersa in particolare nel decreto Bersani-Visco. Temevo che la autentica stangata fiscale ricevuta avrebbe determinato nell’immediato effetti pesantissimi sul mercato». E a titolo di esempio Campana ha citato l’incremento dell’imposta ipocatastale e delle imposte di registro, le novità riguardanti le compravendite di immobili ultimati da oltre 4 anni, le diposizioni in tema di accertamento del prezzo di vendita degli immobili compravenduti. «Si tratta di un trattamento che non ci meritiamo - ha detto Campana - anche perchè siamo un settore che ha sempre fatto grandi sforzi in tema di regole e trasparenza». Ma il capitolo più «doloroso» riguarda i lavori pubblici. «Il settore - ha spiegato Parolini - è frammentario, e va riorganizzato con nuove regole che qualifichino le imprese. Inoltre, gli appalti pubblici sono drasticamente diminuiti, sia nel numero che nel valore. E non ci riferiamo solo alle grandi opere, ma parliamo soprattutto della normativa sulla finanza pubblica. Il mercato è crollato, coinvolgendo centinaia di aziende operanti principalmente in ambito locale. A farne le spese è stato soprattutto il comparto stradale, quasi sempre il primo a essere danneggiato, in particolare per la parte inerente le manutenzioni». I costruttori sono pronti al dialogo con il Governo; da questo punto di vista i primi contatti con il ministro alle infrastrutture Antonio Di Pietro si sono rivelati positivi. Bisogna trovare situazioni mediate al più presto».
Matteo Meneghello