I costruttori non ci stanno: «Non metteteci alla gogna»

 

IL PRESIDENTE DEL COLLEGIO: «BASTA CON I DATI INESATTI»

di MAGDA BIGLIA — BRESCIA —

 

«NON VOGLIAMO essere criminalizzati, la battaglia contro gli infortuni sul lavoro è anche la nostra. Fra le impalcature noi ci stiamo ogni giorno, conosciamo la drammaticità del fenomeno». Interviene sul dramma delle morti bianche Giuliano Campana, presidente del Collegio costruttori, in occasione del «Maggio, mese della sicurezza nei cantieri» lanciato proprio dall’Associazione nazionale costruttori edili. «La lotta non deve avere sosta ma per poter davvero fare passi avanti occorre — secondo Campana — la collaborazione di tutti, senza negare quanto da noi è stato fatto sinora, senza fornire dati inesatti, senza fare gratuite denunce facendo di tutta l’erba un fascio. Dobbiamo essere incoraggiati, non messi alla gogna».

NON CI STA NEI PANNI di controparte il Collegio costruttori e critica i tavoli dai quali viene escluso ricordando quanto è stato fatto sinora, anche d’intesa con i sindacati. Esiste un comitato paritetico per la sicurezza che compie quotidiani controlli e, dopo tre visite, passa alla denuncia. «Quale altra categoria si autodenuncia come la nostra?». Esiste la Cassa paritetica edile, esiste la Scuola edile che si occupa di formazione sulla sicurezza. «Norme dello Stato come il Durc, Documento unico di regolarità contributiva, mancando il quale si è esclusi dagli appalti, sono state salutate positivamente, così pure l’introduzione del tesserino di identificazione e la congruità della percentuale di manodopera col lavoro. Eliminano la concorrenza sleale per le ditte serie. Semmai mancano regole di sicurezza per chi è imprenditore di se stesso, e non è raro il caso di imprenditori che perdono la vita».

NEL RINNOVO del contratto provinciale, si ricorda è stata potenziata l’azione di contrasto al lavoro nero e alla incidentalità da parte degli enti paritetici, si sono previsti premi per le aziende oneste e aggravi contributivi per le disoneste. «Abbiamo dato concretezza alle parole facili da dire». E qui arriva il punto su cui il presidente vuole insistere, la cultura della sicurezza e la cultura della legalità che vanno create nei lavoratori e nei datori. Che vanno inculcate fin dalle scuole elementari. Più controlli ma anche pù formazione, perché il 30% degli infortuni è dato dal fattore umano. «È necessario un piano strategico comune per migliorare in tutti la cultura della sicurezza, senza la quale non c'è elmetto che tenga», è la conclusione del presidente Giuliano Campana.