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Edizione di Giovedì 31 Maggio 2007 economia pag. 9
L’organizzazione di via
Foscolo rinnova l’impegno in occasione del «mese della sicurezza nei
cantieri» dell’Ance
Infortuni, il Collegio rilancia
Campana: «Facciamo già la nostra parte, serve più collaborazione»
La sicurezza nei cantieri non è un tema che si improvvisa. Per prevenire gli infortuni sul luogo di lavoro occorrono impegno, conoscenze, esperienza, una storia di coerenza alle spalle. Requisiti che il Collegio Costruttori, da tempo sceso in trincea per prevenire gli incidenti sul lavoro, ha nel suo Dna da più di quarantanni. Ora lassociazione chiede maggiore collaborazione e coordinamento con tutti i membri della società civile. Per proseguire con maggiore costanza e impegno un obiettivo che, purtroppo, non si può mai dire raggiunto in pieno. Laffondo del Collegio Costruttori, e del suo presidente Giuliano Campana, giunge in concomitanza con il «mese della sicurezza nei cantieri», liniziativa organizzata dallAnce a livello nazionale per proseguire, sia in forme tradizionali che innovative, lopera di sensibilizzazione per prevenire gli incidenti sul lavoro. «Se vogliamo veramente realizzare una concreta campagna per la sicurezza - ha spiegato Campana - è necessario uscire dagli schemi e dalle logiche sinora seguiti. Si deve sfuggire dalle strumentalizzazioni che spesso criminalizzano la categoria dei costruttori edili, negando il grande lavoro già fatto, che merita di essere riconosciuto». Campana, insieme al vicepresidente Mario Parolini, ha citato il caso della Cassa paritetica edile, unico esempio positivo di coordinamento bilaterale impresa-sindacato attivo in Italia. «Grazie allimpegno della categoria - ha spiegato Campana - negli ultimi 40 anni gli infortuni sul lavoro sono in costante calo. Questo va sottolineato, anche se proprio noi, che viviamo a contatto con le maestranze, sappiamo bene che anche un solo infortunio significa un disastro per una famiglia». E a sostegno di queste indicazioni, Campana ha citato una recente analisi di Giuliano Cazzola, che ha ricordato come dal «2001 gli eventi mortali in Italia sono calati del 18%», sottolineando, inoltre, come «un terzo degli infortuni avviene in itinere, e molti incidenti sui cantieri avvengono in realtà durante lavori di manutenzione e ristrutturazione privati». La categoria degli edili ha una lunga tradizione di prevenzione alle spalle. Un sentiero che prosegue oggi. «LAnce - ha aggiunto Campana insieme al presidente della Cape Alberto Silvioli - ha sostenuto le recenti misure del Governo: il Durc, la comunicazione di assunzione del lavoratore il giorno prima dellavvio al lavoro, lobbligo del tesserino di riconoscimento per i lavoratori». Senza dimenticare le azioni sul fronte della prevenzione e della formazione messe in campo dal sistema degli enti paritetici (oltre alla Cape, la Scuola Edile, guidata a Brescia da Tiziano Pavoni, e il Comitato per la sicurezza, presieduto da Giorgio Archetti). «I recenti fatti di cronaca - ha aggiunto Campana -, attestano che tutto quanto fatto, ed è molto, non è ancora sufficiente. E sempre più necessario pensare alla sicurezza negli ambienti di lavoro, e in particolare nei cantieri, come un obiettivo verso il quale tutti devono essere protagonisti, seppure con differenti ruoli. Il tema della collaborazione è prioritario, perchè solo in questo modo si possono veramente utilizzare in modo ottimale gli impegni, gli sforzi e le risorse. Si tratta di un modello che il settore edile conosce bene, e Brescia è stata tra i capostipiti di questa collaborazione. Ora bisogna esportare questo modello anche tra le pubbliche amministrazioni. Suscita perplessità il fatto che in alcune iniziative riguardanti la sicurezza nei cantieri, anche da parte dei massimi rappresentanti locali del Governo, siano spesso esclusi i costruttori. Crediamo non sia malafede, ma auspichiamo una collaborazione futura maggiormente proficua».
m.m.
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