Edizione: 31/05/2007   testata: Giornale di Brescia   sezione:ECONOMIA

La ricetta per migliorare le garanzie di chi lavora  
Un piano per la sicurezza 
Da sx Silvioli, Parolini, Pavoni, Campana e Archetti
Da sx Silvioli, Parolini, Pavoni, Campana e Archetti
I cantieri alla ricerca della sicurezza... sicura
I cantieri alla ricerca della sicurezza... sicura

BRESCIA

C’è una parola sola che può contribuire a ridurre gli infortuni sul lavoro: «sensibilizzazione». Passaggio che può consentire di affrontare dalla base la questione infortunistica.
«Un lavoro - ha detto ieri Giuliano Campana, presidente dei costruttori bresciani - adeguato, continuo e che deve iniziare quanto prima possibile. Infatti, nel caso dei cantieri - per la variabilità delle attività e per le particolari condizioni ambientali in cui queste si svolgono - nessun sistema di prevenzione e controllo può risultare completamente efficace se non è accompagnato dalla responsabilità individuale: degli imprenditori, di chi controlla e dei lavoratori».
Ma c’è un altro aspetto sul quale i costruttori bresciani insistono: quello della legalità che da un lato alimenta il persistere del fenomeno del lavoro sommerso e abusivo, e dall’altro la scarsa attenzione individuale rispetto all’adozione di mezzi e sistemi per la tutela dei lavoratori.
«Aumentare le sanzioni e dotarsi di nuove leggi - affermano al Collegio Costruttori - serve a poco. Si devono estirpare dal mercato le cause che sono alla base degli incidenti e della scarsa sicurezza».
La soluzione al dramma degli infortuni insomma va cercata avendo ben presenti i due aspetti che ne rappresentano in gran parte la «causa» ed è quindi necessario incrementare la lotta al sommerso e all’irregolarità «con maggior presenza degli organi ispettivi».
I costruttori bresciani - è stato detto ieri - sono da sempre impegnati a contrastare fenomeni di illegalità e abusivismo «e non solo per un evidente senso di civiltà - ha detto Campana - ricordando che le imprese sane, serie e che rispettano le regole (che sono la maggioranza) sono le prime a essere danneggiate e a venir contrastate sul mercato dalla concorrenza sleale di coloro che operano al di fuori della legalità».
Insomma va premiato chi è in regola e lo è sempre stato «cioè esattamente il contrario di come ha fatto l’ultima Finanziaria, che ha premiato chi è uscito dal sommerso, chi in precedenza ha operato nella illegalità».
«Al contrario - insistono ancora i costruttori bresciani - di quanto ha fatto il Governo; l’accordo di rinnovo del contratto collettivo provinciale sottoscritto lo scorso anno conferma come ancora una volta i costruttori e i sindacati abbiano operato nella corretta ed auspicabile direzione».
«È stata rafforzata l’importanza degli enti paritetici di settore nelle azioni di contrasto al lavoro irregolare e al fenomeno degli infortuni».
Nell’intesa sono stati previsti interventi che premiano le imprese che operano correttamente sul mercato e nel contempo sono stati aggravati i contributi per chi si chiama fuori dalle regole.
I costruttori bresciani hanno dunque dato concretezza, per quanto possibile, alle iniziative che da tempo in tale materia hanno sostenuto.
Insomma è sempre più necessario pensare alla sicurezza negli ambienti di lavoro, e in particolare nei cantieri, come un obiettivo verso il quale tutti devono essere protagonisti, seppure con differenti ruoli.
«Il tema della collaborazione è assolutamente prioritario - termina Giuliano Campana - perché solamente in questo modo si può veramente utilizzare in modo ottimale gli impegni, gli sforzi e le risorse per "fare" sicurezza. Si tratta di un modello che il settore edile conosce bene».
«L’edilizia è stata il primo comparto a introdurre, come prassi operativa quotidiana, la collaborazione tra datori di lavoro e organizzazioni sindacali dei lavoratori anche in tema di sicurezza nei cantieri. Brescia è stata tra i capostipiti di questa collaborazione. Ciò è stato possibile anche perché il Collegio è sempre stato particolarmente sensibile a questo problema senza mai lesinare le necessarie risorse. Si tratta ora di esportare questo modello anche nei confronti delle pubbliche amministrazioni. Suscita quindi perplessità il fatto che in alcune iniziative riguardanti la sicurezza nei cantieri, anche da parte dei massimi rappresentanti locali del Governo, siano spesso esclusi i costruttori».
I costruttori ricordano infine un dato economico: «basta criminalizzazioni» sottolineando che da nove anni l’edilizia sta trainando l’economia «e di questo nessuno tiene conto».
r. ec.