BRESCIA
Quasi uno slogan per un problema importante: per chi lavora e per chi fa lavorare.
«No regole no impresa» dicono i costruttori bresciani, affermando il principio che fuori dalle regole, fuori dalle norme, fuori dalla sicurezza e quindi alterando la concorrenza non si può fare impresa.
Lo hanno detto ieri presentando ladesione del mondo delledilizia bresciana alliniziativa dellAnce «Mese della sicurezza nei cantieri» un «appuntamento - ha detto Giuliano Campana presidente riconfermato dei costruttori bresciani - per organizzare una serie di eventi con uniniziativa che intende proseguire, sia in forme tradizionali sia con idee innovative, lopera di sensibilizzazione - che coinvolge tutta la società civile - per prevenire il dramma degli incidenti sul lavoro».
Brescia è stata tra i sostenitori di questo progetto nella convinzione «che la lotta contro gli infortuni non può avere soste» e solamente con uninsistente continuità si possa formare una «cultura della sicurezza».
Ma per effettuare una concreta campagna per la sicurezza sul lavoro è necessario cercare anche di uscire da schemi e logiche sinora seguiti.
«Si deve sfuggire da strumentalizzazioni che vogliono, in questa materia, criminalizzare la categoria dei costruttori, negando il grande lavoro fatto, che merita di essere riconosciuto ed apprezzato» ha sottolineato Giuliano Campana, anche perché in giro cantieri sicuri ce ne sono ormai tantissimi.
E allora le strategie da mettere in campo per risolvere il problema «non si individuano - ha aggiunto Campana - con dichiarazioni e cifre inesatte che hanno il solo scopo di esprimere gratuite denunce, se non offese, verso tutto e tutti. Gli imprenditori seri, quelli che combattono quotidianamente sul campo con impegno, che nei cantieri operano tutti i giorni e conoscono difficoltà e gravità del fenomeno, non lo sottovalutano mai: ne conoscono la drammaticità. Nel contempo va riconosciuto che, grazie anche a lavoro e impegno della categoria, negli ultimi 40 anni, gli infortuni sul lavoro sono in costante calo. Questo va sottolineato, anche se proprio noi, che viviamo a contatto con le nostre maestranze, sappiamo bene che anche un solo infortunio rappresenta un disastro per una famiglia».