Campana (al centro) con i vice Parolini (a sx) e Paterlini
BRESCIA - Alcune novità fiscali introdotte nel corso del 2007 stanno creando seri problemi al comparto edile bresciano, a partire dal cosiddetto valore normale, «un regalo - dice ironico il presidente del Collegio Costruttori Edili di Brescia. Giuliano Campana - fatto soltanto al nostro settore». Campana non nasconde la preoccupazione che investe lintero comparto.
IL VALORE NORMALE. «È un fatto del tutto singolare che crea profonde disparità e pone un capestro allattività economica dellimpresa», sottolinea Giuliano Campana. «Mi spiego: se un privato vende ad un privato allora il pagamento delle tasse viene semplicemente effettuato sul valore catastale rivalutato e non sarà soggetto a quello che definirei un vero e proprio tarlo. Invece, per limprenditore edile il regime fiscale cambia. Parrebbe quasi di essere soggetti ad un trattamento speciale "ad personam": nel caso di vendita di immobile da impresa a privato scatta infatti un accertamento sul valore normale, dicitura peraltro ancora da spiegare, in cui sinsinuano disparità e problematiche. Con questo regime le imprese non solo hanno aggravi di spesa, ma vivono - assieme alla clientela - il rischio di una costante incertezza. È stata da poco digerita la normativa sulle fideiussioni, che sostanzialmente apre alla trattativa diretta fra costruttore e acquirente e adesso arriva un sostanziale dietrofront... La mancanza di chiarezza fiscale è il principale nemico del nostro comparto. E per giunta in questo caso coinvolge anche il cliente finale».
IL REVERSE CHARGE. «Unaltra vicenda ugualmente gravosa e ricca di problematiche è quella relativa allinversione contabile, il reverse charge, per cui scatta un onere in più: lIva la paga il compratore e non il venditore, obbligo che ora viene esteso anche a tutti i fabbricati strumentali, per i quali sarà il committente a versare lIva allo Stato mentre limpresa andrà a credito. Difficile capirci qualcosa. Il reverse charge - dice Campana - ha creato notevoli problemi di liquidità e soprattutto incertezza perché il lavoro edile è ricco di sfaccettature e troppe volte appaltatore e subappaltatore sono di fronte ad interpretazioni dubbie,equivoche, comunque non chiare che li espongono a sanzioni».
LINVENDUTO. Il presidente Campana pone in risalto ancora la questione dellinvenduto a quattro anni dallultimazione: «In questo caso limprenditore, considerato che limmobile è stato costruito in regime Iva (quindi pagando tutti i materiali con lIva), deve rifare tutta la contabilità da quando ha comprato larea per quello stabile specifico, ricostruendo tutte le operazioni soggette ad Iva e rischiando di dover restituire anche parte dellimposta a suo tempo compensata».
Al di là dellonere (stimabile in ragione di una percentuale variabile dal 4 al 10%, ma in alcuni casi può essere anche molto di più), la difficoltà maggiore è individuabile proprio nella complessità del riconteggio.
r. ec.