Sabato 15 marzo 2008 cronaca pag. 25

MERCATO IMMOBILIARE. In una tavola rotonda operatori ed esperti di Ubi Banca hanno fatto il punto sul settore. A Brescia più 5 per cento del fatturato

«Mutui sicuri». E l’edilizia tiene


di Federica Papetti

A dispetto di ogni pronostico e, nonostante la dèbacle finanziaria dei mutui subprime, il settore edilizio non vive una crisi. Certo, il mercato immobiliare non registra la crescita degli anni scorsi, ma, anche sul territorio bresciano, i dati smentiscono le tesi pessimistiche senza nascondere una flessione dell’intero comparto.
Il punto della situazione è emerso durante la tavola rotonda organizzata dalla Borsa Immobiliare di Brescia.
A rassicurare clienti e operatori è intervenuta Paola Montresor, responsabile della direzione crediti del Banco di Brescia, che ha escluso categoricamente il problema subprime in Ubi, ma anche nell’intero sistema creditizio italiano. «Le banche - ha precisato la Montresor - hanno utilizzato criteri oggettivi di valutazione degli immobili, senza mai applicare alcun tipo di automatismo».
RAGIONE per cui la flessione del comparto, sarebbe causata da altri fattori che non derivano dalla crisi finanziaria americana. Redditi bassi, effetto dell’euro, pressione fiscale e aumento del peso della rata del mutuo sono le cause, quanto meno in Italia, della stagnazione del settore edilizio. «In questa prospettiva - ha sottolineato Claudio Cacciamani, esperto scientifico dell’Osservatorio immobiliare della Camera di Commercio di Brescia - le banche rivalutano la solvibilità della destinazione finale dell’immobile ed il valore della garanzia non rappresenta più la sola assicurazione».
In altre parole la vecchia ipoteca legata all’acquisto dell’immobile cede il passo a una valutazione da parte della banca dell’affare in generale. «Gli affari buoni - ha ribadito Claudio Cacciamani - continuano a essere buoni e la fungibilità dell’immobile rappresenta il salvagente dell’iniziativa che va male».
UNA MAGGIORE presenza dell’Autorità di vigilanza sarebbe un buon passo in avanti per arginare le falle del sistema, unitamente ad una maggiore chiarezza in termini di tipologie d’investimenti. Operazioni possibili solo con regole certe.
Stagnazione, quindi, ma non crisi e i dati della Banca d’Italia riletti con quelli dell’Ubi confutano il pessimismo di certi analisti.«Lo stock dei mutui fondiari del dicembre 2007 - ha avvertito Giancarlo Morghen, presidente del Comitato vigilanza della Borsa Immobiliare - registra 3 miliardi di euro in meno rispetto al 2006».
Anche Paola Montresor ha confermato che Ubi Banca sta erogando gli stessi mutui del 2007. Del resto anche dai numeri prospettati da Giuliano Campana, presidente del Collegio dei costruttori, il panorama edilizio non sembra proprio rosa, ma nemmeno in preda al dramma.
BRESCIA risulta seconda solo a Milano e registra un fatturato pari a +5 per cento in città e + 4 per cento in periferia. In tale panorama parlare di stasi appare senz’altro corretto, ma la qualità rimane il punto di forza dell’operatore. Di fronte, ai bassi redditi e all’insolvenza delle rate, le banche non possono che allungare il mutuo, portandolo anche fino a cinquanta anni, e rinegoziare le condizioni.