Edizione: 22/04/2008   testata: Giornale di Brescia   sezione:ECONOMIA

Il bilancio della Cape, Cassa Assistenziale Paritetica Edile, mostra la buona salute del settore  
Edilizia, l’Expo chance per Brescia  
Cala il lavoro nero: nel 2007 i lavoratori sono aumentati di 4.446 unità, 496 le nuove imprese


Roberto Ragazzi

BRESCIA

Gli impresari edili sono soliti recitare un detto: quando l’edilizia va bene, anche il resto segue a ruota. E per il 2008 - nonostante il mercato del mattone registri un rallentamento delle vendite - le previsioni sono di una tenuta dei volumi, dopo un 2007 record. Un settore importante per l’economia bresciana e che conta la bellezza di 4.944 aziende e quasi 30mila lavoratori.
I cantieri vanno avanti, nonostante il calo delle vendite - spiega Alberto Silvioli, presidente della Cape, la Cassa assistenziale paritetica edile -. Ma in un futuro vicinissimo lo sguardo dovrà essere rivolto verso le grandi infrastrutture: metropolitana, BreBeMi e soprattutto Expo 2015. Sull’area milanese si concentreranno nei prossimi sei anni investimenti eccezionali. Ed i bresciani contano di fare la loro parte.
I numeri della Cassa edile bresciana anche nel 2007 sono estremamente positivi; dal 1998 si registra nella nostra provincia un aumento della manodopera. «È effetto - ha spiegato Silvioli - anche di una continua regolarizzazione delle denunce salariali grazie agli strumenti oggi a disposizione delle imprese che hanno contribuito a tutelare i lavoratori e migliorato la concorrenza sul mercato».
Strumenti come il Durc (Documento unico regolarità contributiva entrato ormai a pieno regime), oppure la comunicazione dell’assunzione del lavoratore il giorno prima dell’avvio del cantiere, o ancora del cartellino che ciascun addetto a un cantiere deve possedere hanno contribuito in questi anni a ridurre consistentemente il lavoro nero nel settore edile, consentendo di conseguenza alla Cape di presentare un buon bilancio con un discreto avanzo economico. «Il trend positivo è proseguito anche nel 2007 e la cassa ha potuto chiudere con un avanzo consistente, superiore ai 429mila euro - spiega Silvioli -. I primi dati dell’esercizio 2008, da ottobre 2007 a gennaio 2008, dimostrano uno stabilizzarsi della situazione con una media mensile operai lavoranti di 20.197 unità e una media di 4987 imprese attive. Nel 2007 il numero degli addetti è aumentato di 4.446 unità mentre le nuove imprese iscritte sono state 496».
Soddisfacente anche l’incremento salariale. Dai 222 milioni del 2006 la Cassa edile bresciana è passata ai 262 milioni del 2007. Le ore di lavoro che sono passate da 26 milioni nel 2006 ai 29.5 milioni del 2007. Mentre dopo l’entrata in vigore della nuova normativa sul Tfr gli aderenti alla Cassa autonoma Previdi sono triplicati nell’ultimo anno passando da 426 a 1.260.
«Un risultato raggiunto grazie ad un incremento costante delle regolarizzazioni del lavoro che crediamo resterà stabile nei prossimi anni a venire».
Aumentano anche i lavoratori di nazionalità estera che rappresentano oggi quasi il 30% della forza lavoro del settore. Si tratta perlopiù di lavoratori rumeni più che raddoppiati (2.776 contro i 1.087 del 2006) dopo l’entrata nell’Unione europea della Romania; seguono gli albanesi (2.658), i marocchini (1.742) e gli slavi (1.184).
«Gli stranieri erano 8.076 nel 2006 e sono diventati 11.505 nel 2007, assorbendo il 77% dell’incremento annuo totale. Si tratta di lavoratori caratterizzati da un’elevata mobilità, a fine anno ne risultano in forza circa la metà, con una media di permanenza nel settore in costante crescita: 129 giorni contro i 72 dell’anno precedente».
Infine le prestazioni assistenziali che sono rimaste pressoché in linea con il 2006 ed hanno comportato un’uscita complessiva di 5,492 milioni di euro contro i 5,361 del 2006. L’aumento maggiore della spesa si è registrato nel rimborso malattie alle imprese e alle diarie per gli eventi brevi.
L’assemblea della cassa, che si è riunita nei giorni scorsi ha deliberato la realizzazione della costruzione della nuova sede. La struttura - circa 2mila metri quadri, costo 4 milioni di euro - sorgerà in città, ma non nel centro, ed accanto alle vie di comunicazione.
«A migliorare l’emersione del lavoro sommerso ha contribuito sicuramente il Durc, in presenza del quale le Amministrazioni pubbliche rilasciano la licenza edilizia - ha spiegato Francesco Cisarri, di Fillea-Cgil -, ma a questo risultato è bene dire che ha contribuito anche il decreto Bersani. Resta una forte preoccupazione per il lavoro nero, che negli ultimi anni si è posizionato in forme di lavoro "grigio", favorito sicuramente dalla possibilità del lavoro part-time. Nella nostra provincia sono circa duemila i lavoratori che hanno scelto la formula dell’orario ridotto».
Il mondo degli extracomunitari secondo Cisarri - rappresenta una risorsa per il futuro: «Sono gli unici che si avvicinano al settore anche attraverso la scuola edile e rappresentano la manodopera di domani per questo settore».