Edizione: 07/05/2008   testata: Giornale di Brescia   sezione:ECONOMIA

Il mercato attraversa un momento difficile, ma non nero  
Brescia guarda a Milano 
Tiziano Pavoni, presidente della Scuola edile e il presidente del Collegio Giuliano Campana
Tiziano Pavoni, presidente della Scuola edile e il presidente del Collegio Giuliano Campana
Il direttore Angiolino LegrenziBRESCIA

«Il momento è difficile, ma non nero». L’ottimismo di Campana è sorretto dai numeri. Un recente studio di Scenari Immobiliari ha confermato che poco meno della metà dei proprietari di casa sono interessati a cambiare residenza per trovare un’abitazione più confortevole.
«Queste istanze riguardano un mercato vastissimo con possibilità di ulteriore crescita. L’80% delle famiglie italiane abita la casa di proprietà. A Brescia è del 70%. Abbiamo molte speranze sull’Expo 2015. Sono previsti investimenti significativi con la speranza che i bresciani registrino una forte accelerazione dei numerosi progetti che riguardano Milano ma anche parte dell’Italia settentrionale».
Trasporti e casa, leit motiv che ha accomunato destra e sinistra nella recente campagna elettorale. Sulla necessità di «premere l’acceleratore» per ridurre i ritardi accumulati nella realizzazione delle infrastrutture e nell’ammodernamento delle città interverrà il presidente Campana, nel corso dell’assemblea annuale del Collegio costruttori edili di Brescia. «A troppi livelli, la nostra burocrazia è poco efficiente - spiega il presidente - più sensibile alle procedure ed alle formalità complesse e talvolta irrazionali. La gestione amministrativa, in generale, registra carenze di efficienza, di organizzazione, di assunzione di responsabilità e di celerità».
I dati gli danno ragione all’analisi di Campana: un recente studio del Ministero per lo sviluppo economico ha reso noto che il tempo medio per la realizzazione di un’opera pubblica è di 11 anni: dalla decisione amministrativa di realizzare una struttura al momento di utilizzo da parte dei cittadini passano 11 anni. Ma non basta, gli 11 anni sono una media tra i 4 anni per lavori di piccole dimensioni, 7 per medie dimensioni ed un tempo indefinito, ma sempre lungo, per le opere più rilevanti.
«Nel programma del nuovo Governo è esplicitamente previsto che il tempo delle "non decisioni" e del rinvio è finito. Mi pare che anche il Paese abbia preso le distanze da chi vuole rallentare sviluppo e progresso. Alla necessità di infrastrutture, si affianca il bisogno di case, bene primario per i cittadini. Negli ultimi dieci anni - spiega Campana - i canoni di locazione degli appartamenti italiani sono cresciuti sensibilmente più dei costi degli immobili, che pur hanno registrato un incremento non lontano dal 100%. Significa che vi è una evidente, e notevole, scarsità di offerta. Ma qui si tocca purtroppo il tasto più dolente, il vero nervo scoperto del sistema: una politica fiscale disincentivante e punitiva».
Insomma secondo il collegio costruttori la leva fiscale è, e resta, la chiave decisiva e moderna per risolvere gran parte delle problematiche legate alla necessità di case.
«Serve una normativa semplice e virtuosa che convinca gli investitori, che preveda una tassazione con imposta fissa e piena detraibilità per le manutenzioni - spiega ancora Campana -. In campagna elettorale nei programmi del Pdl e del Pd era prevista la tassazione con imposta fissa per le locazioni. Prevedo quindi, con una punta di ironia, una legge approvata all’unanimità. Mi sento di aggiungere che si potrebbero porre allo studio agevolazioni anche per gli inquilini, riguardanti il canone e le manutenzioni a loro carico. In questa città un accordo tra Comune, proprietari ed inquilini ha consentito locazioni convenzionate agevolate a canoni inferiori di circa il 30% rispetto al mercato. Dopo pochi anni questo accordo è stato applicato a circa il 15% delle locazioni, registrando un netto calo del contenzioso».

Il direttore Angiolino Legrenzi