mercoledė 07 maggio 2008 economia pag. 31

VERSO L’ASSEMBLEA. Sabato alle 10 nel salone della Camera di commercio le assise del Collegio di via Foscolo. Il presidente anticipa i temi al centro dell’attenzione


Costruttori, tre priorità al Governo

di Giovanni Armanini

Il presidente del Collegio Costruttori, Giuliano Campana (a destra) e il presidente della Scuola Edile, Tiziano Pavoni (a sinistra)Infrastrutture frenate, fisco pesante, complesso, puntitivo e contorto, burocrazia oppressiva. I temi del momento, che hanno fatto da asse portante della recente campagna elettorale, saranno al centro dell’assemblea del Collegio costruttori edili di Brescia che si terrà sabato alle 10 nel salone della Camera di commercio di via Einaudi, sottolineando il rapporto di proporzionalità diretta che da sempre esiste fra la congiuntura economica generale del Paese e quella settoriale dell’edilizia.
«SIAMO COLPITI da una fiscalità ingiusta e cervellotica - ha sottolineato il presidente Giuliano Campana - che ci impone oneri inspiegabili come l’Ici su aree edificabili non ancora in via definitiva, che potrebbero cambiare destinazione improvvisamente, previsto dal decreto Bersani e pensato dal ministro Visco: come se la Fiat pagasse il bollo su tutte la macchine fabbricate ancora non vendute». Lo stesso Campana nota come il settore sia stato, negli ultimi anni, particolarmente sotto osservazione da parte del Governo. Ma il clima forse è cambiato: «I temi che poniamo erano riportati da tutti gli schieramenti che si sono presentati alle elezioni e spesso hanno detto le stesse cose - ricorda il direttore del Collegio Angiolino Legrenzi, affiancato dal vice Francesco Zanframundo - per questo vediamo prospettive positive per quanto riguardano le nostre richieste». Sarà quindi un appuntamento che guarderà soprattutto a temi nazionali, e che vedrà gli interventi del Sindaco Adriano Paroli, del presidente della Provincia di Brescia Alberto Cavalli e del presidente nazionale Ance Paolo Buzzetti, alla luce di un mercato in difficoltà da rilanciare, sul quale i costruttori non mancano comunque di fare autocritica. Tre i punti centrali: «Infrastrutture, casa, ambiente». Il primo riguarda il sistema, il secondo è centrale per il settore, il terzo viene da una nuova coscienza da parte della domanda. «Non ci nascondiamo - continua Campana - c’è chi ha approfittato, ma come collegio da anni chiediamo più professionalità e qualificazione. Un aiuto, tuttavia, ci sta venendo anche dalla domanda, che non è diminuita ma si è evoluta». Qui si innesta il tema dell’ambiente e delle tematiche energetiche. «Gli acquirenti non guardano più solo al prezzo - aggiunge il presidente - oggi anche i temi della qualità diventano prioritari, ed era ora: mi auguro che questa coscienza documentata e preparata sia crescente, lo dico per il bene dei costruttori». Le richieste guardano più al sistema che ai proclami: «L’Ici sulla prima casa? Togliamolo - dice Campana -, ma non è fondamentale». Il tema dei prezzi, confermano i costruttori, rimane centrale: «Ma è difficile prevedere un calo visto che i valori delle aree rimangono alti e controllati da gente che in genere non ha bisogni immediati di realizzazione». Richieste importanti, a cui il direttore della scuola edile Tiziano Pavoni aggiunge anche «la necessità di scelte chiare e condivise sulla formazione, che diano la possiblità di avere certezze pluriennali nella programmazione complessiva».
IL QUADRO rimane rassicurante a Brescia, almeno sul piano generale. Con un fatturto di quasi 2,7 miliardi di euro ed un contributo di circa 10 punti percentuali al totale regionale la provincia si è confermata anche nell’ultimo anno come seconda piazza del mercato immobiliare. Sulla città Campana ammette un «intasamento del mercato con progetti approvati negli ultimi anni che potevano bastare per dieci». Le prospettive? «Siamo in presenza di un intasamento del mercato, con tanto invenduto e molte offerte. Ma la società cambia - analizza Campana - e oltre alle nuove famiglie abbiamo gli extracomunitari che coprono già un 5% del mercato delle vendite, interessandosi soprattutto quando la loro situazione lavorativa si stabilizza, mentre i gruppi familiari crescono ed allo stesso momento c’è una diversa mobilità lavorativa, che se non sarà ulteriormente incentivata ci verrà chiesta dall’Europa. Tutti segnali di vitalità da tenere in giusta considerazione per non limitarsi alle analisi pessimistiche degli ultimi anni, pur in presenza di un quadro critico e fortemente mutato ».