Domenica 11 maggio 2008 economia pag. 35

L’Assemblea. Dopo l’appello le prime risposte dal mondo politico bresciano, ma il Collegio e l’Ance chiedono tempi rapidi e atti concreti
 

I costruttori: ora servono i fatti

di Thomas Bendinelli

Opere pubbliche soffocate dalla burocrazia, insufficienti finanziamenti, fiscalità complessa e punitiva: sono i tre nodi da risolvere che il presidente bresciano del Collegio Costruttori, Giuliano Campana, aveva evidenziato nei giorni scorsi e che ieri ha ribadito con la relazione introduttiva all’assemblea annuale, organizzata in Cdc, mettendo «il successo dell’edilizia al centro del rilancio del Paese».
DAL NUOVO sindaco di Brescia, Adriano Paroli, parlamentare del Popolo della Libertà, una prima risposta. «È doveroso cambiare pagina - ha detto Paroli -: è un impegno che la politica si è presa e che deve essere mantenuto». Un discorso che vale sia sul piano nazionale che su quello locale. Ed è in particolare su quest’ultimo aspetto che Paroli, parlando soprattutto in veste di nuovo Sindaco della città, ha soffermato la propria attenzione. «Dobbiamo essere in grado di guardare e valorizzare le potenzialità economiche del nostro territorio - ha osservato -. La città di Brescia deve tornare a essere il centro attrattivo dell’intera provincia». E due sono gli strumenti per muoversi in questa direzione: il piano di governo del territorio e il regolamento edilizio. Il primo, per il momento solo abbozzato, deve essere per Paroli rivisto per fare in modo che Brescia sia centro di funzioni e servizi. «Abbiamo bisogno di risorse e investimenti - ha sottolineato Paroli -. La città ha bisogno di progetti di respiro ampio e di grande coraggio, a partire dal Pgt che deve dare risposte anche su questo piano».
Partendo quindi da questo quadro di riferimento il centro storico dovrà essere il cuore pulsante di tale cambiamento ed è soprattutto su questo fronte che Paroli immagina le modifiche al regolamento edilizio. Capire quindi cosa, del patrimonio esistente, debba essere conservato ma anche dove e come si possa al contrario intervenire, prevedendo anche l’utilizzo di nuovi materiali quali il vetro e l’acciaio. «Sono ottimista - ha concluso Paroli -, convinto che abbiamo una grande occasione per dimostrare che l’interesse particolare può coniugarsi con il bene comune».
Ma se a Paroli è spettato l’onere di annunciare il che fare dei prossimi anni, tra gli intervenuti all’assemblea di ieri anche il presidente della Provincia Alberto Cavalli, che ha voluto invece tracciare un resoconto delle tante opere messe in campo negli ultimi otto anni dall’ente, in primis la tangenziale Sud. In tutto sono oltre 500 i milioni di euro spesi dalla Provincia e, a titolo di esempio, 80 i cantieri conclusi sulle strade della provincia nel solo 2007. Nuovi cantieri, alcuni dei quali di un certo rilievo, apriranno a breve e tra questi anche la cosiddetta «corda molle». Da parte del presidente della Provincia, un’ultima notazione anche su Expo 2015, definita una «grande opportunità per avviare e velocizzare» le pratiche delle tante cose che ancora restano da fare, dalla direttissima Brescia-Milano, all’alta velocità, all’aeroporto di Montichiari.
UN APPELLO forte «affinché la politica ascolti e poi prenda le decisioni» è arrivato anche dal presidente nazionale dei costruttori Paolo Buzzetti. L’edilizia produce il 10 percento del Pil, ha due milioni di addetti (2.5 con l’indotto) ma se questo è il quadro, perché non si riesce a dare la scossa necessaria? Per Bozzetti c’è un problema di risorse che non vengono date con continuità, la lentezza delle procedure burocratiche, la necessità di ridare a chi amministra il potere decisionale. «Eravamo primi in Europa per strade e ferrovie negli anni ’70 - ha ricordato -, ora stiamo arretrando sempre più e se andiamo avanti così fra non molto verranno in Italia per vedere come si viaggiava una volta». Il quadro tratteggiato da Bozzetti è cupo. L’Europa è una barca che, con difficoltà, riesce comunque a navigare nel mare della globalizzazione. Il problema è che l’Italia non è su quella barca, è su una scialuppa di salvataggio e bisogna trovare il modo, in tempi rapidi, di risalire almeno su quella barca. «Dobbiamo essere ottimisti», ha però ribadito più volte Bozzetti nel corso del suo intervento. Convinti cioè che si possa risalire la china.