ATTO
DI INDIRIZZO PER BACINI - AREE A
RISCHIO GEOLOGICO
Sulla
Gazzetta Ufficiale n. 3/1999 è stato pubblicato l'Atto di indirizzo e
coordinamento che detta i criteri ai fini dell'adozione, da parte delle
Autorità di bacino di rilievo nazionale ed interregionale e da parte delle
Regioni per i restanti bacini, di piani stralcio per la perimetrazione delle
aree a rischio idrogeologico e per l'adozione di misure di salvaguardia in
attuazione dell'art. 1, comma 1 del D.L. 11 giugno 1998 n. 180 convertito con
legge 3 agosto 1998 n. 267. Lo stesso D.L. stabilisce che tali adempimenti
siano realizzati entro il 30 giugno 1999.
L'atto
di indirizzo prevede altresì, in attuazione dello stesso Art. 1, comma 2, che
il Comitato dei Ministri d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti
tra lo Stato e le Regioni definisca programmi d'intervento urgenti anche
attraverso azioni di manutenzione dei bacini idrografici per la riduzione del
rischio idrogeologico.
La
perimetrazione delle aree a rischio
idrogeologico si dovrà svolgere attraverso tre fasi:
1.individuazione
delle aree soggette a ri schio idroogeologico,
attraverso l'acquisizione delle informazioni disponibili sullo stato del dissesto;
1.perimetrazione,
valutazione dei livelli di rischio e
definizione delle conseguenti misure di salvaguardia;
1.programmazione
della mitigazione del
rischio.
Ai
fini dell'individuazione delle aree a rischio vengono valutati il rischio idraulico
ed il rischio di frana e valanga.
Le
aree a rischio idrogeologico, una volta perimetrate, vengono sottoposte con
provvedimento delle Regioni o delle Autorità di bacino a vincolo temporaneo
costituente misure di salvaguardia ai sensi dell'art. 17, comma 6-bis della
legge 183/1989.
Nel
caso le misure di salvaguardia siano adottate in assenza del Piano stralcio o
del piano di bacino, tali misure resteranno in vigore sino all'approvazione del
Piano di bacino e, comunque, non oltre il 30 giugno 2002.
A
seconda della misura del rischio, le misure di salvaguardia prevedono
interventi volti alla messa in sicurezza, demolizione, manutenzione, restauro e
risanamento e interventi di ristrutturazione che non comportino aumento di
rischio.
Infine,
per quanto riguarda i programmi di interventi urgenti per la riduzione del
rischio idrogeologico, questi terranno conto dei programmi già in essere da
parte delle Autorità di bacino nazionale, e delle Regioni nell'ambito dei
bacini idrografici di rilievo regionale e interregionale.
I
predetti programmi di intervento verranno coordinati con piani stralcio di
bacino ed avranno carattere emergenziale tendente a risolvere situazioni note e
improcrastinabili in presenza di limitate risorse.