Edizione: 29/04/2009   testata: Giornale di Brescia   sezione:economia
Casa, mutui alle famiglie garantiti da Confmutui? 

BRESCIA Confmutui potrebbe nascere nei prossimi mesi, su iniziativa delle tre maggiori federazioni degli agenti immobiliari (Fiaip, Anama e Fimaa) e potrebbe diventare uno strumento per garantire, come fanno i confidi per le imprese, le famiglie che chiedono un mutuo in banca.
La proposta, delineata nei suoi tratti essenziali da Paolo Bellini, presidente dell’Anama, è emersa nella tavola rotonda di Real Forum-Brixia Expo, che si è tenuta ieri nei quartieri della Fiera di Brescia. Questa sorta di confidi per il privato cittadino potrebbe vedere implementato il suo fondo garanzia da fondi dello Stato, delle Regioni, degli enti locali, ma anche da un possibile versamento di una quota percentuale dello stipendio, come l’attuale 0,30 che va ai fondi per la formazione. Inoltre la nuova creatura, pensata nel laboratorio di Real Forum-Brixia Export, potrebbe avere il sostegno e la collaborazione dei confidi esistenti, alcuni dei quali hanno già previsto, nei loro statuti, garanzie per i dipendenti delle aziende associate.
Più mercato che strumenti
Contrariamente al detto di manzoniana memoria, questo matrimonio s’ha da fare e presto, perché, come ha detto Franco Arosio, presidente della Fiaip, «il mercato c’è, ma mancano gli strumenti finanziari».
La tavola rotonda di ieri, oltre ogni aspettativa, si è trasformata in una sorta di tavolo di lavoro, che ha visto gli intervenuti non solo confrontarsi sulle cause della crisi e sui rimedi da apportare per rilanciare il mercato immobiliare, ma anche progettare nuovi strumenti.
Severino Rigotti, vicepresidente Fimaa, in piena assonanza con i colleghi, ha portato all’attenzione degli intervenuti, in gran parte addetti del settore, il tema della qualità delle costruzioni, che pare essere uno degli elementi essenziali per dare una svolta alla discesa delle vendite.
Lo stato dell’arte è riassumibile in alcune cifre, posto che in Italia non si è verificato il fenomeno che ha fatto esplodere la bolla finanziaria in America. Noi siamo stati più prudenti e tuttavia il denaro facile degli ultimi anni ha drogato il mercato, facendo lievitare i prezzi e creando una situazione artificiosa, che sotto i colpi della crisi mondiale mostra tutta la sua debolezza.
Voltare pagina
Nella parole di Carlo Massoletti, presidente della Fiera di Brescia, dei tre esponenti del mondo degli agenti immobiliari, di Achille Colombo Clerici (Confedilizia) e del presidente del Collegio costruttori di Brescia, Giuliano Campana, la crisi esce come un fenomeno strutturale, che impone di cambiare pagina, puntando sulla qualità e sul rispetto delle regole. Secondo alcuni analisti il 12 per cento delle imprese edili rischia la chiusura. I lavoratori licenziati potrebbero essere, secondo alcune stime, 250mila e secondo altre 400mila. Le vendite sono calate del 30 per cento e i prezzi del 15 per cento.
Il credito alle persone è praticamente bloccato. Le famiglie che risparmiano sono sempre meno (solo il 30 per cento nel 2008 a fronte del 50 per cento del 2007), ma ci sono anche molti soggetti che comprano senza accedere ai mutui. Il mercato, in buona sostanza, in Italia sembra ancora equilibrato, ma è sempre più necessario procedere ad una revisione complessiva del comparto, a cominciare dagli interventi del Governo, che, come ha sottolineato Campana, deve cambiare radicalmente il decreto Bersani, portare l’Iva sugli immobili al 5 per cento, abbassare alla stessa aliquota l’Iva sulle parcelle ai professionisti del settore, ovvero agli agenti immobiliari e garantire una reale sburocratizzazione, senza la quale qualsiasi incentivo messo in campo rischia di rimanere inutilizzato perché soffocato dal cancro burocratico che da troppi anni debilita il Paese e che pare, purtroppo, ineluttabile. Necessario anche ridurre il costo degli atti notarili e la tassazione sugli affitti, altrimenti l’investimento in immobili rischia di non essere remunerativo. La leva fiscale, dunque, pare essere uno degli elementi fondamentali per rimettere in asse il mercato immobiliare.
Una fotografia chiara del mercato l’ha fornita Achille Colombo Clerici di Confedilizia.
47 milioni di proprietari
I soggetti (persone e persone giuridiche) che in Italia hanno una proprietà immobiliare sono ben 47 milioni sui 60 complessivi che popolano il Paese. Il 73 per cento delle famiglie abita in casa di proprietà. Solo il 4 per cento dei 47 milioni in possesso di immobili è straniero. Il valore medio delle proprietà pro capite oscilla tra i 150mila e i 200mila euro.
Il flottante, ossia la quantità di immobili disponibili sul mercato per la compravendita, è dell’1,3 per cento, a fronte di un flottante degli Usa e dei Paesi anglosassoni del 3 per cento.
Questo il quadro del mercato e delle richieste per rimetterlo al passo, dopo uno scivolone che non si capisce bene se sia finito.
La ricetta per il futuro pare essere il cambiamento di pelle verso un’offerta di qualità, ma, avvertono i costruttori, si deve sapere che la costruzione di qualità costa il 20 per cento in più circa. Qui, però, potrebbero, burocrazia permettendo, essere maggiormente attivi gli incentivi.
Infine il quadro delle imprese e dei professionisti del settore. La crisi, detto brutalmente, sta facendo giustizia di molti che si sono avventurati sul mercato senza la necessaria professionalità e senza avere i mezzi e gli strumenti necessari. Gli agenti immobiliari hanno denunciato i troppi ingressi nella professione senza un’adeguata preparazione. I costruttori hanno denunciato la presenza di aziende nate senza una caratura professionale adeguata e spesso senza regole. Il nero, il lavoro clandestino, la mancanza di regole nei cantieri crea concorrenza sleale e distorce il mercato. I costruttori chiedono che le regole vengano rispettate da tutti.
Infine Paolo Bellini, riassumendo con la verve che gli deriva dall’essere figlio dell’Atene del Polesine, ossia di Lendinara, invita ad una sempre maggiore formazione e annuncia: «Presto discuteremo concretamente della costituzione di Confmutui».
Silvano Danesi
 
 
 
Edizione: 29/04/2009   testata: Giornale di Brescia   sezione:economia
IMMOBILI MA DI QUALITÀ 

Severino Rigotti, vicepresidente di Fimaa, ha posto la necessità di un salto di qualità nella costruzione e realizzazione degli immobili come elemento essenziale per rilanciare il mercato.
 
CAMPANA BOCCIA BERSANI 

Giuliano Campana, presidente del Collegio costruttori, ha chiesto la radicale revisione del decreto Bersani e l'Iva al 5 per cento per le transazioni relative al mercato immobiliare.
 
MENO BUROCRAZIA IN CANTIERE 

La burocrazia blocca la ripresa e soffoca le imprese. Coro unanime nella richiesta di guarire il Paese dal cancro burocratico che rischia di affossarlo in un mare di carte e di inutili procedure