Edizione: 21/05/2009   testata: Giornale di Brescia   sezione:economia

Campana: Non costruiamo castelli di carta ma di pietra 

 

Edizione: 21/05/2009   testata: Giornale di Brescia   sezione:economia

Collegio costruttori Verso l’assemblea 

BRESCIA Dopo che la crisi finanziaria ha contagiato l’economia reale, i costruttori edili tornano a rivendicare il ruolo del settore proprio per superare l’attuale fase di recessione. «Chiediamo al sistema bancario - ha detto Giuliano Campana, presidente del Collegio costruttori edili di Brescia, nell’incontro di presentazione dell’assemblea annuale in programma sabato - di prestare particolare attenzione agli investimenti in edilizia, specialmente quelli più innovativi, legati al disagio abitativo e alla riqualificazione del territorio, tenendo presente che noi non costruiamo castelli di carta, ma di pietra».

Si torna a parlare di edilizia
Finalmente, ha sottolineato Campana, dopo anni di silenzio o di accuse al settore, ultimamente si torna a parlare positivamente dell’edilizia. «I costruttori edili - ha spiegato il presidente del Collegio - non hanno mai usufruito di incentivi: eppure a Brescia l’edilizia dà lavoro direttamente a più di 20mila persone, mentre considerando l’indotto si arriva a 70mila. In tutta Italia, inoltre, sono circa 2,5 milioni le persone che lavorano nelle costruzioni». Per questo i vertici del Collegio costruttori bresciano (Campana è affiancato dai vicepresidenti Mario Parolini e Giuliano Paterlini) spiegano che «far ripartire l’edilizia significa far ripartire tutta l’economia». Una tesi sposata (almeno a parole) anche dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, intervenuto recentemente agli Stati generali delle costruzioni.

«Ora che sappiamo che si tratta di una tesi condivisa dai vertici del Governo - ha detto Parolini - ci aspettiamo interventi concreti, sia a livello fiscale che nella programmazione di opere pubbliche».

Le richieste dei costruttori
Ieri Campana ha anche anticipato alcuni temi che tratterà sabato, nella relazione che introdurrà l’assemblea. «Proponiamo al Governo - ha detto il numero uno del Collegio - di eliminare l’Ici sull’invenduto e di prevedere, fino al 2010, di ridurre l’onere fiscale dell’Iva a carico dell’acquirente, con l’introduzione della detrazione fiscale del 50%, rendendo così più interessante l’investimento immobiliare rispetto a quello finanziario. Inoltre - ha concluso Campana - si potrebbe applicare un’imposta sostitutiva per i redditi di locazione che ne equipari la tassazione a quella delle rendite finanziarie».

Da un lato, quindi, è necessario, secondo i costruttori, rendere più appetibile l’investimento immobiliare privato («perché lasciando i soldi in banca, regolarmente li perdiamo»), dall’altro è opportuno far ripartire le infrastrutture, cui viene destinato solo il 2% del Pil (mentre nei principali Paesi europei si utilizza per le opere pubbliche il 2,5% della ricchezza prodotta). Tutto questo per superare una crisi che è arrivata in ritardo rispetto agli altri settori economici ma che, secondo Campana, potrebbe essere superata presto, anche se è impossibile fare previsioni.

La crisi e la selezione
«Senza dimenticare - ha voluto sottolineare il presidente - che la fase attuale può portare con sé anche conseguenze positive: speriamo che spariscano quegli immobiliaristi che non hanno niente a che fare con il nostro settore e che puntano sulla speculazione. Invece la sfida della crisi la vinciamo solo investendo sulla qualità del prodotto».

Per questo, secondo Parolini, «se ci sarà una selezione delle imprese (che sono già calate del 10% rispetto allo scorso anno), ci auguriamo che questo avvenga sulla base della serietà dimostrata in passato e sull’etica del presente. Chiediamo che, anche per i lavori privati, sia richiesta la qualificazione dell’impresa».

Tocca a Giuliano Paterlini ricordare che «la crisi è davvero seria: i lavori privati sono crollati e vengono chiesti forti sconti». Il piano casa? «Potrebbe diventare davvero interessante - spiegano i responsabili del Collegio - se l’aumento di cubatura del 35% in caso di ricostruzione fosse esteso anche alle aree industriali».

Guido Lombardi
g.lombardi@giornaledibrescia.it 

 

Edizione: 21/05/2009   testata: Giornale di Brescia   sezione:economia

SETTORE CHIAVE 

 

L’edilizia resta un settore chiave per l’economia bresciana e nazionale. Nella foto qui a fianco: Giuliano Campana, presidente del Collegio dei costruttori edili di Brescia e provincia.
Campana è affiancato da due vicepresidenti, Mario Parolini (nella foto a sinistra) e Giuliano Paterlini (a destra).

 

 

Nella foto a fianco: alcune gru in cantieri edili a Brescia.
Come tutti i settori, anche l’edilizia sta cercando di superare il rallentamento che ha caratterizzato gli ultimi mesi 

 

 

 

 

Edizione: 21/05/2009   testata: Giornale di Brescia   sezione:economia

L’appuntamento Sabato alle ore 10 nel salone della CdC 

BRESCIA «Edilizia, punto cardinale». È questo lo slogan dell’assemblea annuale del Collegio dei costruttori edili bresciani, in programma per sabato, alle ore 10, nel salone della Camera di Commercio di via Einaudi a Brescia.

L’edilizia, spiegano i responsabili del Collegio, «rappresenta il campione idealmente significativo della migliore economia italiana, il punto cardine di riferimento. Oggi è più che mai necessario agire con decisione e immediatezza». Per questo, nel corso dell’assemblea, saranno affrontati i temi del fisco (i costruttori chiedono misure, anche di carattere straordinario, capaci di stimolare il mercato e in grado di rilanciare il settore), della riqualificazione del territorio (per realizzare infrastrutture moderne) e del credito (per un sistema bancario che ascolti, conosca e garantisca l’accesso al credito da parte delle imprese e degli acquirenti).

All’assemblea, coordinata dal nostro collega Claudio Venturelli, caposervizio del Giornale di Brescia, interverranno: il sindaco di Brescia, Adriano Paroli, il sottosegretario di Stato alle Infrastrutture e trasporti, Bartolomeo Giachino, il presidente di Banca Mediolanum, Ennio Doris e il presidente dell’Ance (Associazione nazionale costruttori edili), Paolo Buzzetti, oltre ai vertici del Collegio costruttori edili di Brescia.

Sarà l’occasione per una riflessione su un settore da sempre trainante, per analizzare la situazione attuale e per tratteggiare ipotetiche vie d’uscita dalla crisi che non risparmia l’edilizia. 

 

 

Edizione: 21/05/2009   testata: Giornale di Brescia   sezione:economia

Edilizia a Brescia, cala l’occupazione Ampio il ricorso alla cassa ordinaria 

BRESCIA Le difficoltà che sta attraversando il settore dell’edilizia hanno ricadute preoccupanti anche sull’occupazione. I dati del 2008, dopo anni di continua crescita, evidenziano un deciso calo del numero degli operai, delle imprese e dell’imponibile salariale.
Nel 2008 le aziende in attività sono state 4.997 e si sono erogate prestazioni previdenziali e assistenziali a quasi 29mila lavoratori e alle loro famiglie. Nel 2008, mediamente, si registrano 859 addetti in meno, mentre il numero delle imprese si mantiene sostanzialmente stabile (+52 aziende).

I primi dati dell’esercizio 2009 dimostrano uno stabilizzarsi della situazione negativa, con una media mensile degli operai lavoranti pari a 18.789 iscritti e una media di imprese attive di circa 3.800 unità.

Gli addetti attivi nel 2008 sono stati 28.806, contro i 29.659 del 2007 e i 25.214 del 2006. I lavoratori con nazionalità estera sono 11.692, mentre erano 11.505 nel 2007. I romeni sono i più numerosi (con 2.983 iscritti), seguiti da albanesi (2.584), marocchini (1.696) ed ex jugoslavi (1.188).

Le ore complessivamente lavorate sono state quasi 30 milioni, mentre si è fatto un ampio uso della cassa integrazione ordinaria (quasi un milione di ore). A questo proposito, i vertici del Collegio dei costruttori chiedono che sia incrementato il tempo di cig messo a disposizione per i dipendenti edili: «Tre mesi - ha detto ieri il presidente del Collegio, Giuliano Campana - non sono sufficienti: è necessario aumentare il periodo per mantenere nelle aziende lavoratori con elevata professionalità».

E la ripresa? Qualche segnale c’è, ma per ora l’inversione di tendenza non c’è stata. La produzione del settore della costruzione è scesa dell’1% a marzo nei Paesi dell’area euro e su base mensile. In particolare, ha registrato una contrazione dell’1,6% il settore dell’edilizia. Secondo i dati pubblicati da Eurostat, nell’insieme dell’Unione Europea il calo arriva al 2,1% e nel settore dell’edilizia al 3%. A febbraio, il calo era stato rispettivamente dello 0,6% e dello 0,2%. Su base annua, la contrazione raggiunge l’8,7% nell’area euro e il 10,5% nell’Ue.

Su base mensile, si va da un calo massimo del 5,5% in Spagna a un aumento del 7,6% in Germania. Su base annua, rimane in testa la Germania con un incremento del 5,3%.