NORMATIVA UNI SULL’ACUSTICA IN EDILIZIA
L’UNI ha comunicato che è stata pubblicata il 22 luglio 2010 l’attesa norma UNI 11367
“Acustica in edilizia - Classificazione acustica delle unità immobiliari -
Procedura di valutazione e verifica in opera”.
Dopo le norme sulle prestazioni energetiche degli
edifici (UNI TS 11300) ecco quindi un altro importante tassello a disposizione
degli operatori per affrontare le sfide del costruire a regola d’arte,
nell’interesse del cittadino consumatore quando si rapporta al bene principale
della propria esistenza come, in genere, è la casa: nel caso specifico la norma
definisce la classificazione acustica degli edifici.
La classificazione acustica di una
unità immobiliare, basata su misure effettuate al termine dell’opera, consente
di informare i futuri proprietari/abitanti sulle caratteristiche acustiche
della stessa e di tutelare i vari soggetti che intervengono nel processo
edilizio (progettisti, produttori di materiali da costruzione, costruttori,
venditori, ecc.) da possibili successive contestazioni.
Alla elaborazione di questa norma
hanno partecipato oltre 60 esperti in rappresentanza di tutti gli interessi “in
gioco”. Infatti tutte le fasi che convergono nel processo di realizzazione
dell’opera sono determinanti ai fini del risultato acustico: la progettazione,
l’esecuzione dei lavori, la posa in opera dei materiali, la direzione dei
lavori, le eventuali verifiche in corso d’opera, ecc.
La norma si applica a tutti i tipi
di edifici, tranne a quelli ad uso
agricolo, artigianale e industriale. Nell’ambito di applicazione della norma, i
requisiti acustici di ospedali, cliniche, case di cura e scuole sono definiti
da una specifica appendice.
La norma UNI prevede quattro differenti classi di
efficienza acustica: si va dalla classe 1, che identifica il livello più alto
(più silenzioso), alla classe 4 che è la più bassa (più rumoroso): va
considerato che, seppure il livello prestazionale “di base” sia rappresentato
dalla terza classe, la stragrande maggioranza degli edifici italiani
attualmente esistenti non raggiunge neppure la quarta classe….
Questa griglia di classificazione viene attuata sulla
base di misurazioni dei livelli sonori e non solo di dati progettuali, inoltre
è prevista per singole unità immobiliari e non per l’intero edificio (ad
esempio, nel caso di un condominio, la classe deve essere assegnata ad ognuno
degli appartamenti che lo compongono, e non genericamente all’intero
condominio).
Se, da un lato, questo rende più complicata la
determinazione di efficienza acustica, dall’altro è una maggiore garanzia sul
risultato finale che si potrà ottenere.
La valutazione complessiva di efficienza sarà
obbligatoriamente accompagnata da valutazioni per ogni singolo requisito
considerato; sono infatti oggetto di classificazione l’isolamento di facciata,
l’isolamento rispetto ai vicini (sia per i rumori aerei, sia per i rumori di
calpestio) e il livello sonoro degli impianti. Nel caso degli alberghi sono
considerati altresì gli isolamenti acustici fra ambienti della stessa unità
immobiliare (es. fra le camere).
Nel processo di approvazione finale, il progetto di
norma UNI ha ricevuto circa 280 commenti, a testimonianza del grande interesse
destato.
Oltre ai commenti di tipo “editoriale” per facilitare
la comprensione del testo, la maggior parte delle segnalazioni ricevute
riguardava problemi di tipo “tecnico” che sono stati analizzati nel dettaglio
dalla Commissione “Acustica e vibrazioni”, per raggiungere una soluzione
condivisa.
Tra gli argomenti più dibattuti la scelta di
utilizzare la media energetica (invece di quella matematica) come indice unico
rappresentativo di efficienza.
Tale scelta è stata ritenuta la migliore dopo un lungo
dibattito e un ampio confronto tra gli esperti, che hanno riconosciuto come
entrambe le possibilità presentino sia aspetti positivi sia negativi.
Comunque, per fornire
all’utilizzatore informazioni complete ed esaurienti, la norma prevede che
l’indice unico rappresentativo delle caratteristiche acustiche dell’ unità
immobiliare (classi I, II, III e IV) sia integrato da altri cinque valori
numerici che rappresentano le singole prestazioni acustiche.
Per quanto riguarda le difficoltà applicative, la
futura norma UNI è certamente corposa e densa di contenuti tecnici che
necessitano un’adeguata professionalità, ma la Commissione UNI li ha affiancati
con una parte di testo contenente esempi di calcolo pensati proprio per
facilitarne l’applicazione.
Circa la quantificazione dei
requisiti acustici passivi, i valori proposti dalla norma UNI rappresentano una
reale fattibilità assicurando, al contempo, un buon grado di comfort acustico:
gli interessi degli acquirenti infatti sono sempre stati una priorità dell’UNI,
così come delle pubbliche amministrazioni locali (Regioni e Agenzie regionali
per la protezione dell’ambiente) e del Ministero dell’Ambiente, che hanno
partecipato ai lavori di normazione.
Quest’ultimo,
inoltre, in perfetta sintonia con quanto fatto dall’UNI, sta elaborando il
testo del nuovo decreto sui limiti passivi che inquadrerà opportunamente ed
organicamente la materia trattata.